Fondata a Milano nel 1950 dall’ingegnere britannico Algernon Charles Holland, Amplifon nasce per portare sul mercato italiano dispositivi acustici e audiometri, all’epoca ancora poco diffusi. L’idea di questo visionario inglese era quella di aiutare le persone che avevano subito danni all’udito durante la Seconda Guerra Mondiale.
Charles Holland era arrivato in Italia proprio nel bel mezzo del conflitto: paracadutato nel 1944 sull’Appennino parmense, fungeva da ufficiale di collegamento con la Resistenza. Al termine della guerra divenne responsabile delle telecomunicazioni dell’esercito alleato, prima in Lombardia e poi in tutta Italia. Fare in modo che le persone potessero comunicare era, dunque, per lui una missione, che non si concluse con il congedo. Si stabilì a Milano, dove sposò Anna Maria Formiggini, che lo affiancò poi nella gestione dell’azienda, garantendo l’impronta di famiglia insieme alla loro figlia Susan Carol Holland (attuale azionista di riferimento e presidente di Amplifon) dopo la scomparsa del fondatore avvenuta nel 2001.
Nel 1947 l’imprenditore avviò un’attività di produzione di apparecchi costituendo la ELIT Elettronica Italiana. Gli elevati tassi doganali sull’importazione dall’estero delle parti elettroniche gravavano però sui prezzi applicabili al cliente finale, ragione per cui Holland fondò Amplifon, originariamente ubicata in un seminterrato al 24 di via Cerva a Milano.
L’azienda si concentrò sul servizio distributivo in Italia dei migliori apparecchi acustici e audiometri prodotti anche sui mercati esteri: protesi acustiche Bonochord, e audiometri prodotti da ELIT.
In Italia non solo vi era carenza di prodotti ma esisteva un vero gap culturale. L’attività di Amplifon fu dunque, fin dalle origini, quella di avvicinare i potenziali utilizzatori attraverso l’organizzazione di una rete di venditori inviati sul territorio e, contemporaneamente, sensibilizzare la classe medica.
L’espansione oltre l’Italia, dagli Usa all’Egitto
Dopo i primi decenni dedicati principalmente allo sviluppo del mercato italiano attraverso l’apertura di negozi e centri di assistenza capillarmente diffusi sul territorio, nei primi anni Novanta del secolo scorso, Amplifon avvia un processo naturale di espansione in Europa, progressivamente estesa ai diversi Paesi e seguita da un’accelerazione della presenza negli Stati Uniti, mediante l’acquisizione del leader locale Miracle-Ear, nel 1999. Successivamente l’azienda rafforza progressivamente la propria presenza nei mercati chiave, entrando nei primi anni Duemila anche in Canada, Ungheria, Egitto, Regno Unito, Belgio e Lussemburgo.
La quotazione e il primo miliardo
Nel 2001 il gruppo viene quotato alla Borsa di Milano. Nel 2010 l’acquisizione di National Hearing Care (NHC) segna l’ingresso nei nuovi mercati di Australia, Nuova Zelanda e India, seguiti da Israele nel 2014. Il cuore dell’attività resta il servizio alle persone erogato attraverso le persone: a cambiare è solo il riferimento geografico, che diventa mondiale. L’espansione dell’attività consente intanto all’azienda di superare nel 2015 il primo miliardo di fatturato. Il nuovo ceo Enrico Vita e il suo team ridefiniscono le scelte strategiche in modo funzionale al perseguimento di nuovi obiettivi di valorizzazione di opportunità di mercato promettenti.
Il destino spagnolo e la Cina
Nel 2018 Amplifon effettua la sua più grande (a oggi) operazione di M&A, consolidando l’acquisizione di GAES, il maggiore operatore privato al mondo specializzato nella distribuzione di cure per l’udito (la rete distributiva ha circa 600 punti vendita), leader assoluto nel mercato spagnolo e operante anche in Portogallo e America Latina. Un destino per il fondatore, che parlava lo spagnolo essendo madrelingua. Nello stesso anno l’azienda entra in Cina, stipulando una joint venture con un operatore locale. Nel 2021 Amplifon apre il primo negozio a Shanghai; nello stesso anno viene completata la seconda operazione più importante nella storia dell’azienda fino a oggi, ovvero l’acquisizione di Bay Audio, primario operatore del mercato retail in Australia. Parallelamente, l’azienda inizia a sviluppare una rete di negozi diretti anche negli Stati Uniti, che si affianca alla tradizionale rete in franchising nel più importante mercato mondiale. La varietà delle regole e delle abitudini di acquisto di soluzioni per l’udito presenti nelle varie aree determina l’adozione da parte di Amplifon di tre differenti modelli di business: punti vendita diretti, punti vendita in franchising e assistenza sanitaria gestita.
Dal 2015 al 2022, anno in cui il ceo Enrico Vita ha assunto la guida del Gruppo, il fatturato è più che raddoppiato.
L’area EMEA rappresenta per Amplifon il mercato principale; dall’Europa proviene poco meno del 70% dei ricavi e l’obiettivo è quello di consolidare ulteriormente la presenza nell’area nonostante l’elevata volatilità. Amplifon è attualmente leader in Italia, mercato originario e principale; in Francia (secondo mercato mondiale dopo gli USA); in Spagna. In Germania, terzo mercato mondiale, Amplifon è attualmente al secondo posto, con una rete di oltre 600 negozi. Al di fuori dell’Europa gli obiettivi riguardano principalmente gli Stati Uniti, primo mercato al mondo (stimato pari al 40% del mercato globale) e principale driver della crescita prevista nell’immediato futuro, teatro nell’ultimo biennio di un’eccellente crescita organica. La Cina rappresenta per Amplifon un’opportunità interessante soprattutto nel medio termine. Lo sviluppo, determinato dal progressivo invecchiamento della popolazione, fa del paese il sesto mercato mondiale.
L’indirizzo strategico scelto dalla famiglia del fondatore prevede che l’azienda venga gestita da un management esterno che condivide e attua la visione ispirata da Charles Holland e tramandata fino a oggi grazie alla presidente Susan Carol Holland nella struttura di governance: nel 2025 fa l’ingresso in cda la terza generazione dell’azienda con Nina Cortese, biotecnologa, figlia di Susan Holland e nipote del fondatore.
Sul mercato da oltre settant’anni, Amplifon conserva oggi una mentalità da startup e un deciso orientamento all’innovazione in ogni senso, elementi imprescindibili per eccellere nel settore delle soluzioni per l’udito. Questo l’ha portata, negli ultimi mesi, ad essere protagonista di nuove sfide alla luce della concorrenza in essere. EssilorLuxottica ed Apple hanno presentato sul mercato soluzioni che integrano funzionalità uditive e che potrebbero rappresentare una concorrenza per Amplifon. Il mercato si interroga sui possibili sviluppi futuri, ma sicuramente si apre all’orizzonte un nuovo capitolo per questa storica azienda italiana. Ad avere problemi con l’udito sono circa un miliardo e mezzo di persone in tutto il mondo, stando agli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e davanti a questi numeri l’arena si fa competitiva. In realtà il pubblico a cui si rivolge Apple è in gran parte diverso rispetto a quello servito dagli operatori storici. «Gli apparecchi acustici da banco non sono in grado di competere con i dispositivi soggetti a prescrizione medica né a livello tecnologico né a livello di servizio, nonostante i loro prezzi interessanti», spiegano gli analisti di Jefferies. Fatto sta che il mercato cambia e le sfide tecnologiche sono crescenti.
Leggi anche:
1. Amplifon, ricavi in salita a 1,18 miliardi
© Riproduzione riservata