Numeri in solida crescita per Coima, la piattaforma italiana integrata per la gestione, lo sviluppo e la digitalizzazione di patrimoni immobiliari. In occasione del cinquantesimo anniversario dalla fondazione, il gruppo guidato da Manfredi Catella ha approvato il piano industriale per il triennio 2025-2027, con l’obiettivo di portare il patrimonio in gestione a quota 15 miliardi di euro, raccogliere nuovi capitali per oltre 3,3 miliardi e attivare investimenti fino a 5 miliardi di euro, con una progressiva diversificazione delle asset class e una decisa apertura verso i mercati esteri.
Conti in crescita
Coima archivia il 2024 con ricavi operativi per 72,3 milioni di euro, in aumento del 14% rispetto all’anno precedente. L’Ebitda si attesta a 22,3 milioni (+16%) e l’utile netto raggiunge i 15,1 milioni (+2%). Cresce anche il patrimonio gestito, con masse pari a 10,6 miliardi di euro (+9% su base annua), mentre la posizione finanziaria netta migliora a 62,4 milioni (+4%), sostenuta da una liquidità di 55 milioni. In occasione dei conti, Coima presenta anche il nuovo piano industriale 2025-2027 che punta alla rigenerazione urbana, sulla valorizzazione immobiliare a basse emissioni e su una maggiore diversificazione del portafoglio in risposta ai gap strutturali del mercato: dall’housing sociale al digital divide, dalla mobilità sostenibile all’efficienza energetica.
Tra le iniziative in corso spicca il completamento del Villaggio Olimpico di Milano, con consegna prevista per luglio 2025. «Abbiamo concluso l’istruttoria sugli extra-costi con il Comune di Milano e siamo in attesa delle loro valutazioni», ha dichiarato Catella. Per la riqualificazione dello Scalo di Porta Romana, invece, i cantieri partiranno realisticamente nella seconda metà del 2026.
Internazionalizzazione e raccolta capitali globale
Il piano triennale prevede una raccolta di capitali compresa tra 1,7 e 3,3 miliardi di euro, anche grazie a un roadshow internazionale che ha toccato Asia, Nord America e Medio Oriente. «Stiamo raccogliendo capitali in tutto il mondo, coinvolgendo investitori istituzionali e family office», ha spiegato Catella, sottolineando il persistente interesse per l’Italia nonostante il momento complesso per il real estate.
Il piano prevede anche una prima fase di espansione europea. Oggi il 60% degli asset gestiti si concentra su Milano. Il portafoglio è composto per il 40-50% da uffici, il resto suddiviso tra residenziale e logistica. Ma la direzione è chiara: maggiore diversificazione geografica e settoriale, rafforzando la resilienza del modello di business.
I grandi progetti urbani
Coima ha presentato una proposta concreta nell’ambito del Piano Casa del Comune di Milano, che prevede la riqualificazione di 300.000 metri quadrati di aree pubbliche per la realizzazione di circa 10.000 alloggi a costi accessibili. Un’iniziativa che si inserisce nel più ampio impegno della società per colmare il gap abitativo, considerato strategico per la coesione sociale e la crescita urbana sostenibile.
Un altro dossier rilevante riguarda la possibile riqualificazione dell’iconico hotel Des Bains di Venezia, chiuso dal 2009. «L’attuale struttura finanziaria dell’operazione non è sostenibile – ha dichiarato Catella – ma stiamo lavorando per trovare una soluzione che consenta il recupero di un bene storico e culturale di grande valore».
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