Il sogno realtà diverrà. Non è una favola, ma quanto si propone di ottenere Wishew, il social che da luglio sarà disponibile anche in Italia. Il progetto, il cui nome proviene dalla contrazione dell’espressione inglese wish you (ti auguro), è già stato accolto positivamente in Usa, Canada, Gran Bretagna e Australia. Due settimane prima del lancio, avvenuto lo scorso aprile in occasione del World Wish Day, aveva infatti già raccolto 50mila iscritti nelle proprie liste d’attesa.
Cosa distingue questo social network dagli altri già esistenti? Innanzi tutto l’obiettivo: i like sono stati eliminati, mentre è stata messa al centro la solidarietà degli utenti. È una ricetta vincente che ha catturato l’interesse degli investitori, a partire da Leonardo Maria Del Vecchio (in foto).
Spazio dedicato ai sogni
Wishew è nato da una startup londinese (Wishew Limited) con cuore italiano: a fondarla sono stati infatti Giacomo Vose (39 anni), Antonino Risicato (29 anni) e Vincenzo De Caro (29 anni). Chi si iscrive al social può lasciarsi alle spalle foto in posa e frasi a effetto per concentrarsi sui desideri: gli utenti hanno la possibilità di condividere un sogno nel cassetto che non riescono a realizzare per mancanza di risorse economiche. In un breve video si può quindi raccontare del viaggio a New York che si è sempre voluto fare con la propria metà o del regalo che si vorrebbe comprare ai propri genitori. Ed è qui che si attiva il meccanismo della filantropia: gli altri utenti possono decidere di contribuire alla causa donando una cifra a proprio piacimento, con un minimo di un dollaro. Coloro che doneranno con una maggior frequenza, potranno dare più visibilità ai propri contenuti, creando una comunità basata sulla reciprocità e sul supporto. «Wishew porta il mondo del crowdfunding (finanziamento collettivo) su un altro livello – conferma il co-fondatore Giacomo Vose -. Vogliamo offrire a miliardi di persone la possibilità di realizzare un sogno al di là delle loro possibilità: un viaggio ai tropici, un pianoforte, un master universitario; qualunque cosa. Basterà postare il proprio video e chiedere l’aiuto della comunità: abbiamo vietato i like, ma ci sarà un tasto per donare un dollaro e l’algoritmo premierà chi dona di più e più spesso».
L’investimento di Lmdv
Un’idea innovativa dunque quella di Wishew, che ha attirato l’attenzione degli investitori: la start up, l’anno scorso, ha chiuso un round pre-seed da 10 milioni di dollari. Il principale investitore è stato Leonardo Maria Del Vecchio attraverso la sua holding Lmdv Capital.
«Nell’arco di due anni ci apriremo al mercato globale ma non sarà questa l’unica novità: puntiamo ad arricchire Wishew con un intero nuovo livello dedicato alle charity e al mondo del volontariato», ha spiegato Leonardo Maria Del Vecchio che, oltre essere chief strategy officer di EssilorLuxottica, è anche presidente della fondazione filantropica OneSight EssilorLuxottica Italia ETS. «Sostenere un progetto che ha un modello di business articolato e può diventare motore di progresso e di miglioramento per le persone è l’ideale di imprenditoria che sto perseguendo con la mia azienda». Non si tratta del primo investimento in questo settore per Del Vecchio: lo scorso anno aveva deciso di puntare su Outdoora. La startup innovativa, nata a Milano nel 2023, è focalizzata sulla progettazione e lo sviluppo del socialARTvertising, che utilizza il linguaggio dei murales.
La ricetta vincente
Il social network si garantisce una redditività trattenendo una commissione del 10% dalle donazioni effettuate dagli utenti. Queste commissioni hanno lo scopo di coprire le spese di mantenimento della piattaforma, della sicurezza informatica e gli investimenti dedicati all’innovazione tecnologica. Gli utenti possono inoltre usufruire di pacchetti a pagamento di “sponsorizzazione dei desideri”, che permettono a chi sceglie di raggiungere una platea più ampia.
Wishew, con l’ingresso di marchi e realtà filantropiche previsto per il prossimo futuro, si sta inoltre preparando ad attivare nuovi canali di monetizzazione basati sul coinvolgimento delle community, sulla responsabilità dell’impresa partecipata e su nuovi modelli pubblicitari orientate ai valori. L’obiettivo è costruire un’economia solidale e circolare, nella quale i fruitori del social possono contribuire alla crescita della collettività.
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