Una mole enorme di dati personali di bambini raccolti attraverso video pubblicati su oltre mille canali YouTube, senza l’obbligatorio contrassegno “contenuti per bambini”. È questa il fatto contestato dalla Federal Trade Commission a Disney, che ha accettato di versare 10 milioni di dollari per chiudere l’indagine sulle presunte violazioni delle norme a tutela della privacy dei più piccoli.
Secondo l’autorità americana per la protezione dei consumatori, a partire dal 2020 la società avrebbe caricato video su YouTube omettendo l’etichetta “made for kids”. Una scelta non secondaria: il flag, infatti, blocca la raccolta di dati personali per fini pubblicitari sugli utenti con meno di 13 anni e limita l’accesso a contenuti inappropriati. L’assenza del contrassegno ha permesso invece la profilazione dei minori senza il consenso dei genitori. Parte dei ricavi pubblicitari generati da quei contenuti, gestiti da YouTube, è confluita anche nelle casse di Disney.
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