Secondo il V Rapporto Edison-Censis “La buona sovranità nei mercati dell’energia”, presentato oggi a Milano, oltre l’80% delle famiglie e quasi il 90% delle micro e piccole imprese ha già scelto di abbandonare il regime regolato.
Numeri che confermano un cambio di paradigma: l’energia non è più solo una commodity, ma un bene da gestire con consapevolezza, cercando non solo il prezzo migliore ma anche servizi, sicurezza e consulenza. “Non si parla più di tariffe ma di prezzi, e non più di utenze ma di consumatori” ha infatti spiegato Massimo Quaglini, Amministratore Delegato di Edison Energia, insomma il mercato libero non è più una nicchia, ma è diventato il modello dominante.
Famiglie più consapevoli: il focus è sulla convenienza
La ricerca evidenzia una vera e propria evoluzione culturale nel rapporto con l’energia. Per l’84% degli italiani, la libertà di scegliere il proprio fornitore richiede la stessa attenzione che si dedica ad altri mercati di beni e servizi: informarsi, confrontare, capire le offerte.
La fiducia nel brand è fondamentale nella scelta per più di sei italiani su dieci, mentre il 59% controlla regolarmente i propri consumi, segno di una crescente consapevolezza.
Un altro dato significativo: nove italiani su dieci ritengono necessario bilanciare sostenibilità ambientale ed economica nella transizione energetica.
Ma, anche in questo caso, il cambiamento parte dalle nuove generazioni: più di un giovane su due sceglie il proprio fornitore anche in base ai servizi aggiuntivi, come l’assistenza in caso di guasti o la gestione digitale, non solo al prezzo.
Le imprese tra caro energia e ricerca di partner affidabili
Per la prima volta quest’anno, il Rapporto Edison-Censis ha analizzato anche il punto di vista delle micro e piccole imprese, un segmento che impiega oltre 11 milioni di lavoratori e rappresenta la metà del Pil prodotto dalle imprese italiane.
Il quadro è chiaro: sette aziende su dieci temono gli effetti del caro energia, e il 64,3% indica il prezzo come fattore primario di scelta. Tuttavia, cresce l’interesse verso modelli integrati in cui il fornitore diventa un partner consulenziale. Nel pratico, però, solo un’impresa su tre ha avviato una diagnosi energetica o investito in efficientamento, ma tra quelle che lo hanno fatto, il 92% lo ha fatto per ridurre i costi.
“Le microimprese sono il cuore del Paese ma poco capitalizzate – ha spiegato Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis –. Il mercato libero può diventare un alleato strategico, purché l’operatore energetico sia anche un consulente.”
In conclusione
Dopo anni di crisi, inflazione e caro bollette, il mercato dell’energia sta trovando un equilibrio nuovo. Secondo Valerii, “si sta definendo un modello italiano di transizione dolce, non coercitiva, che si gioca tra domanda e offerta. Famiglie e imprese cercano la convenienza, ma anche la stabilità.” Tra cinque anni, l’obiettivo è quello di rendere il rapporto con l’energia sempre più personalizzato, quasi sartoriale sartoriale, puntando alla resilienza, economica e ambientale.”
Oggi le famiglie scelgono il mercato libero per libertà e convenienza, i giovani per innovazione, le imprese per necessità. La sfida ora è consolidare questa maturità, trasformando la consapevolezza in un vantaggio competitivo e culturale duraturo.
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