In uno scenario sfidante, Eni frena su alcune voci di bilancio impattate dal calo del Brent (-20%) e dall’euro forte (+5%). Tuttavia il titolo brinda a Piazza Affari grazie ai risultati della strategia del gruppo e dai progressi generati dal modello satellitare. Contesto positivo – con un leverage proforma ai minimi storici – che ha permesso al gruppo di aumentare il dividendo e rivedere al rialzo le stime di generazione di cassa.
Non solo. L’ad Claudio Descalzi, in call, ha detto che c’è margine per aumentare il buyback e che è lecito “aspettarsi una seconda metà dell’anno positiva ed un 2026 ancora più promettente”.
I numeri
Guardando ai numeri, il Cane a sei zampe ha chiuso il primo semestre 2025 con un ebit proforma adjusted di 6,36 miliardi, in calo del 23% rispetto allo stesso periodo del 2024. L’utile netto adjusted di competenza degli azionisti si è fermato a 2,55 miliardi di euro (-18%) e l’utile netto del gruppo a 1,715 miliardi (-8%).
Il flusso di cassa operativo, ha superato 6 miliardi e, seppure in calo del 21%, ha coperto gli investimenti per 3,9 miliardi e generato un free cash flow organico per 2,3 miliardi.
“La costante attenzione con la quale Eni continua ad attuare la propria strategia ha determinato gli eccellenti risultati del secondo trimestre. Nonostante uno scenario di mercato sfidante, il modello di business Eni conferma robustezza e flessibilità”, ha detto Descalzi aggiungendo che “la rigorosa disciplina finanziaria, un portafoglio sempre più solido e il contenuto prezzo di pareggio dei progetti sostengono il modello assicurando una strategia di crescita autofinanziata. Al tempo stesso, continuiamo a generare valore per gli azionisti, con la più forte struttura patrimoniale mai registrata”.
A livello satellitare, nel secondo trimestre il business Enilive ha registrato un utile operativo proforma adjusted di 129 milioni, sostanzialmente in linea, così come l’ebitda proforma adjusted che si è attestata a 209 milioni. Plenitude ha invece conseguito un utile operativo proforma adjusted di 133 milioni in riduzione dell’11% rispetto allo stesso periodo di confronto. Il business ha poi conseguito un ebitda proforma adjusted pari a 256 milioni in calo del 3% rispetto al secondo trimestre del 2024.
Le prospettive
Nel primo semestre le mosse chiave hanno riguardato l’ investimento del fondo Ares nel 20% di Plenitude, per un valore d’impresa implicito di 12 miliardi; la firma di un accordo di esclusiva con Gip per costituire una jv per il business Eni della CCUS (cattura della Co2); la jv con Petronas per la costituzione di un operatore di rilevanza mondiale che valorizzerà le attività a gas dei due partner in Indonesia e Malesia.
In merito Descalzi ha detto che “stima di arrivare all’accordo finale per la jv con Petronas entro l’ultimo trimestre del 2025. E’ uno dei migliori deal che abbiamo fatto negli ultimi anni ed è accrescitivo per Eni nel mondo. Stiamo proseguendo il lavoro per completare la due diligence finanziaria e la definizione del piano e ricevere le approvazioni entro il target di fine anno” ha detto. “In termini di risultati finanziari o dividendo o produzione daremo un update in febbraio” con la presentazione del piano industriale.
Nonostante l’effetto negativo dell’indebolimento sia dei prezzi delle materie prime sia del dollaro, il gruppo rivede al rialzo le aspettative di generazione di cassa per il 2025 e conferma gli impegni di remunerazione degli azionisti. Il gruppo ha ritoccato gli investimenti lordi 8,5 miliardi e stima una produzione di petrolio e gas a 1,7 mln di boe/giorno, in linea con le assunzioni iniziali. La capacità rinnovabile installata prevista a fine anno arriva ad oltre 5,5 GW.
Alla luce dei conti complessivi la società ha confermato i ritorni previsti per gli azionisti nel 2025, con un aumento del dividendo del 5% a 1,05 euro per azione e l’esecuzione di un programma di riacquisto azioni da almeno 1,5 miliardi. La messa in pagamento della prima tranche del dividendo 2025 pari a 0,26 euro per azione è prevista il 24 settembre 2025 (record date 23 settembre).
© Riproduzione riservata