Oltre alle auto c’è molto di più. Se la visione di Hyundai si potesse racchiudere in uno slogan, potrebbe essere questo quello giusto. E lo sa bene Francesco Calcara, presidente e ceo di Hyundai Italia da settembre 2024, la cui missione punta a far passare il concetto che il brand coreano è un brand globale. Lo dimostrano i numeri ma anche la proiezione sul futuro.
E allora partiamo proprio la visione su quello che ci aspetta.
«La visione di Hyundai si chiama “Progress for Humanity” e punta a costruire una società in cui le innovazioni che creiamo e mettiamo a disposizione dei clienti siano utili nella vita di tutti i giorni».
Cosa vuol dire concretamente?
«Puntiamo a offrire soluzioni di energia pulita e mobilità sostenibile accessibili ai più, garantendo libertà, sicurezza e un ambiente più sano per le generazioni future. E lo facciamo grazie alle tante aziende che fanno parte del gruppo e lavorano in modo sinergico con una visione olistica: dalla produzione dell’acciaio allo sviluppo software, dalla componentistica alle costruzioni, fino alle infrastrutture e ai cantieri navali. E comprende anche ambiti che spingono l’immaginazione oltre, come robotica, intelligenza artificiale e mobilità aerea avanzata per il trasporto delle persone attraverso droni. Sembra fantascienza, ma anche solo 25 anni fa lo smartphone che usiamo tutti i giorni sembrava tale, eppure…».
Ci faccia qualche esempio.
«La nostra attività nella robotica, con quadrupedi impiegati anche dai Carabinieri per le operazioni più rischiose e con esoscheletri utili in ambito medico e industriale, permettendo alle persone movimenti talvolta impossibili. Oppure gli aerotaxi elettrici eVtol silenziosi e sostenibili, con l’obiettivo di avviarne la commercializzazione entro la fine del decennio».
Una trasformazione continua del concetto di mobilità. Quali tendenze state riscontrando?
«La connettività sta ridefinendo profondamente la mobilità: le auto non sono più solo mezzi di trasporto, ma elementi intelligenti di un ecosistema digitale che mette in comunicazione persone, veicoli e infrastrutture. Si va verso una mobilità sempre più connessa, in cui l’auto dialoga con l’ambiente esterno. In questo percorso Hyundai è protagonista attraverso i Connected Car Services, un insieme di soluzioni avanzate pensate per rendere ogni viaggio più sicuro, semplice e customizzabile. Dalle funzioni di comfort quotidiano, come sbloccare o preriscaldare l’auto da remoto, fino ai servizi che semplificano lavoro e intrattenimento, l’obiettivo è offrire alle persone più tempo e meno pensieri».
Quanto conta la neutralità tecnologica in un contesto complicato?
«È fondamentale perché permette di offrire la soluzione più adatta a ogni esigenza di mobilità, senza imporre un’unica tecnologia. Oggi offriamo la gamma di propulsioni più completa nel panorama automobilistico: otto diverse alimentazioni, dai benzina, diesel o Gpl alle varianti mild, full e plug-in hybrid, fino alle motorizzazioni 100% elettriche o, addirittura, a idrogeno, di cui siamo giunti alla terza generazione. Questa strategia garantisce flessibilità ai clienti e supporta la transizione energetica e, in quest’ottica, entro il 2027 ogni modello Hyundai avrà almeno una versione 100% elettrica o ibrida».
Quali sono le reali possibilità di sviluppo dell’idrogeno?
«Per noi è il pilastro di un ecosistema energetico end-to-end capace di ridefinire l’intera società. Studiamo e sviluppiamo questa tecnologia dalla fine degli anniNovanta e siamo stati i primi al mondo, nel 2013, a lanciare un’auto a idrogeno di serie: ix35 a celle a combustibile a idrogeno. Nel 2018 è arrivata Nexo, un Suv Fuel Cell progettato da zero, con circa 800 chilometri di autonomia e rifornimento in appena cinque minuti, oggi presente in diversi esemplari in Italia. Quest’anno abbiamo svelato la terza generazione di questa tecnologia, con la nuova Nexo. Con le imminenti aperture delle stazioni di rifornimento in Lombardia, l’idrogeno diventerà sempre più concreto: il pieno richiede pochi minuti, non grava sulle reti energetiche e garantisce emissioni zero allo scarico, solo vapore acqueo».
La visione serve a poco però se non è accompagnata dai numeri.
«Hyundai Motor Company ha registrato nel terzo trimestre ricavi record pari a 27,5 miliardi di euro (+8,8% su base annua). Anche le vendite globali sono cresciute del 2,6%, mentre i modelli elettrificati hanno segnato un +25%, spinti dalla forte domanda di Hev ed Ev in tutto il mondo. Dall’inizio dell’anno, Hyundai ha venduto oltre 3,1 milioni di veicoli, in crescita del 1% rispetto al 2024, in un contesto economico complesso e in piena transizione energetica».
A livello occupazionale com’è la situazione?
«Hyundai investe costantemente in ricerca e sviluppo, come dimostrano l’ampliamento del test-center al Nürburgring e l’apertura del nuovo Square Campus dello Hyundai Motor Europe Technical Center. Queste strutture sono pilastri della nostra innovazione e leadership nel settore. La crescita di questi centri riflette la nostra fiducia nel futuro della mobilità, generando numerosi posti di lavoro qualificati e contribuendo allo sviluppo di competenze specialistiche in Europa. Sempre nel Continente, Hyundai conta anche due fabbriche in Repubblica Ceca e Turchia, 2.100 showroom e genera 155mila posti di lavoro tra occupazione diretta e indotto».
E la fotografia del mercato italiano?
«La nostra quota si attesta intorno al 3%, con una presenza costante sia nel mercato privato, che nel settore EV. Stiamo registrando inoltre una forte crescita nel noleggio a lungo termine (in crescita del 72% rispetto all’anno precedente) e nel B2B (in crescita del 20% rispetto all’anno precedente)».
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