Su rotaia sta per arrivare una nuova punta di “Diamante”. Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) potenzia infatti la propria flotta di treni diagnostici con un piano di rinnovo che punta a rafforzare sicurezza, affidabilità e regolarità dell’esercizio ferroviario. Nei prossimi mesi entreranno in servizio due nuovi treni diagnostici ad Alta Velocità, cinque destinati al servizio nazionale e quindici convogli per il monitoraggio a livello territoriale.
Elemento di punta del piano è “Diamante 2.0” (Diagnostica, Manutenzione Tecnologica), il nuovo treno-laboratorio progettato per il monitoraggio digitale della rete ferroviaria. Dotato di sensori di ultima generazione, il convoglio è in grado di acquisire e trasmettere dati in tempo reale, monitorando lo stato dell’infrastruttura, prevenendo guasti, programmando in modo più efficiente la manutenzione e contribuendo a garantire la sicurezza dell’esercizio ferroviario. Tra le sue funzioni avanzate, anche la capacità di misurare la qualità della connettività LTE/5G offerta ai viaggiatori delle Frecce e degli altri treni ad Alta Velocità.
“Diamante 2.0 è il fiore all’occhiello della flotta diagnostica di RFI. Un treno unico, con cui ieri ho viaggiato da Roma a Milano Centrale insieme ai colleghi del Gruppo FS”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato del Gruppo FS, Stefano Antonio Donnarumma. Questo convoglio – ha aggiunto – “è in grado di monitorare oltre 500 parametri dell’infrastruttura grazie a più di 200 sensori e sistemi avanzati di video-ispezione, interazione ruota–rotaia e pantografo–catenaria. E lo fa percorrendo la rete fino a 300 chilometri orari, esattamente come un Frecciarossa”.
Attualmente, oltre al nuovo Diamante 2.0, RFI dispone di quattro treni dedicati al servizio nazionale sulle linee tradizionali e di quindici rotabili per il servizio territoriale. L’arrivo dei nuovi convogli segna un ulteriore passo avanti nella strategia di digitalizzazione e manutenzione predittiva del Gruppo FS.
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