«GLi agenti immobiliari italiani sono presidi di legalità e garanzia, interlocutori qualificati che accompagnano famiglie e imprese in una delle scelte più delicate della vita: la casa». Così risponde all’articolo pubblicato nel precedente numero di Moneta Fabrizio Segalerba, presidente nazionale Fiaip, Federazione italiana agenti immobiliari professionali. E prosegue: «È un mestiere fondato su competenza, etica e responsabilità, che richiede formazione, aggiornamento e rispetto di regole precise, che Fiaip da anni contribuisce a costruire e a far rispettare».
La Federazione ribadisce la «condanna con fermezza a ogni comportamento scorretto o non conforme alla legge, da parte di singoli agenti o strutture agenziali, che getti discredito sull’intero comparto. Siamo i primi a voler distinguere chi opera nel rispetto delle regole da chi, invece, ne abusa. È proprio per questo che da anni la Federazione promuove la qualificazione professionale, la lotta all’abusivismo e l’adozione di standard certificati culminati nel riconoscimento della Norma Uni 11932:2024, che definisce in modo chiaro competenze e responsabilità dell’agente immobiliare». «Non possiamo accettare – rivendica – che, per fare notizia, si diffondano rappresentazioni superficiali e offensive di un’intera categoria, né che si confonda il professionista con chi esercita senza abilitazione o etica. Riteniamo che un’informazione corretta e documentata sia la base di ogni confronto serio». La lettera conclude sottolineando che «difendere la dignità della nostra professione non è un gesto corporativo, ma un dovere civile: perché dietro ogni compravendita o locazione ci sono persone, famiglie e storie di vita che meritano rispetto e tutela. E ci sono migliaia di imprese che lavorano con onestà e competenza».
I Problemi
Di tutto ciò Moneta dà conto, riconoscendo che alla categoria appartengono molti professionisti seri. Restano però parecchi nodi irrisolti: margini di intermediazione elevati, percentuali sui canoni d’affitto tra il 10 e il 15%, ma che arrivano al 20% e pratiche di pagamento in nero. E ovviamente le mele marce che non mancano mai.
«Un’agenzia immobiliare mi ha chiesto se preferivo pagare la percentuale per l’intermediazione con regolare fattura o con altra modalità, cioè a nero. Ho lasciato perdere e senza esitazione mi sono rivolto ad altri», dice una fonte che vuole restare anonima raccontando a Moneta la sua avventura nella ricerca di un alloggio tramite agenzia. Un’altra persona racconta di una analoga proposta giunta dall’intermediario: l’eventuale scelta tra le due modalità alternative avrebbe dovuto essere comunicata via messaggio, facendo però attenzione a evitare le parole “nero” e “fattura”. La differenza spesso è rilevante: oltre 200 euro. Di questo e di tanti altri episodi di malcostume chiedevamo conto con l’articolo pubblicato nel numero scorso.
Il fisco
D’altro canto, segnalazioni simili si moltiplicano anche sui forum online. Su Reddit Italia, una cliente pochi giorni fa scriveva: «Sto cercando casa da qualche settimana e oggi sono rimasta veramente allibita dalle provvigioni richieste dall’agenzia. La casa sta in provincia di Monza e Brianza, nemmeno così vicino a Milano, e per 800 euro al mese mi hanno chiesto il 20% più Iva sul canone annuo, oltretutto per un affitto massimo di 12 mesi». Amara la replica sotto di un’altra persona: «Le agenzie immobiliari sono al meglio inutili, al peggio dannose, sia per gli affitti che per la compravendita di immobili». Il malumore verso il settore è diffuso. Anche secondo il sindacalista Natalino Chieppa di Unione Inquilini, tra gli agenti immobiliari «ci sono molti professionisti validi, anche umanamente. Ma spesso le persone che si rivolgono a noi raccontano di parcelle pagate in nero al mediatore. Sono notizie che ci vengono riportate, tocca alle autorità indagare sul fenomeno». Ma a pesare sono soprattutto le percentuali di profitto incassate per la mediazione «davvero troppo alte, un ostacolo sia per chi cerca che per chi vende», dice Chieppa.
Nella sua replica, Fiaip fa notare che nel nostro articolo «le parole e le immagini utilizzate, che arrivano a definire gli agenti immobiliari come “sanguisughe” e a insinuare comportamenti elusivi (“guadagni non dichiarati al fisco”), rappresentano un giudizio che non corrisponde alla realtà e lede la professionalità di migliaia di professionisti che, ogni giorno, operano nel pieno rispetto delle leggi e con spirito di servizio verso i cittadini» e rimarca che «la categoria non accetta di essere ridotta a una caricatura né di essere additata come la causa di distorsioni di mercato che hanno origini ben più complesse e strutturali». Basta però leggere ciò che i clienti lamentano online per intuire che il problema esiste. Su FiscoForum, il 14 ottobre, un utente domandava agli esperti: «Ho acquistato casa da un privato ma che avevo precedentemente visitato con un’agenzia immobiliare. L’agenzia, a seguito di intervenuto accordo, mi propone pagamento tramite bonifico senza emettere fattura. È un procedimento regolare?». Un altro, sempre su Reddit, qualche tempo fa fa raccontava: «Sono andato a vedere un appartamento a Roma. L’agente a fine visita mi dice che del prezzo richiesto (250mila euro per un bilocale da ristrutturare in periferia) 60mila sono da pagare in contanti». E chiosa: «Sono scappato via schifato. Ma davvero questa gente riesce a farla franca? Com’è possibile che nessuno controlli?».
Domande che si ripetono, e che abbiamo posto anche noi a chi esercita la professione e a chi la rappresenta.
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