I titoli tecnologici statunitensi si avviano verso la peggiore settimana da aprile, quando i dazi del giorno della liberazione di Donald Trump avevano scosso i mercati globali. Lo riferisce il Financial Times, che spiega che la correzione, alimentata dai timori per le valutazioni eccessive, ha cancellato più di 1000 miliardi di dollari di capitalizzazione dalle principali società legate all’intelligenza artificiale. Dalla fine della scorsa settimana, otto tra i maggiori titoli del comparto – tra cui Nvidia, Meta, Palantir e Oracle – hanno perso complessivamente 911 miliardi di dollari di valore di mercato. Le perdite hanno trascinato il Nasdaq Composite a una flessione settimanale del 4%, la peggiore performance in cinque giorni da aprile, quando l’indice tecnologico aveva perso il 10% dopo l’avvio della guerra commerciale di Trump. Nvidia – oggi la società con la maggiore capitalizzazione al mondo – ha subito il colpo più pesante, lasciando sul terreno oltre 430 miliardi di dollari in una sola settimana.
Le tensioni si sono intensificate dopo le dichiarazioni dell’amministratore delegato Jensen Huang, che in un’intervista al Financial Times aveva ipotizzato una futura supremazia della Cina nella corsa all’intelligenza artificiale. Il manager ha poi parzialmente corretto, parlando di una differenza di nanosecondi tra Pechino e Washington, ma le sue parole hanno contribuito a indebolire le speranze di Nvidia di ottenere l’appoggio del governo americano per esportare in Cina la nuova linea di processori Blackwell AI. Intanto, i concorrenti cinesi riducono rapidamente il divario tecnologico con i colossi statunitensi OpenAI, Microsoft, Google, Meta e Anthropic, tutti impegnati in maxi-investimenti infrastrutturali basati sui chip Nvidia.
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