Acqua, energia e rifiuti. Parte una sinergica collaborazione tra Italia e Algeria nel contesto allargato del piano Mattei. E Acea si candida a partner industriale d’elezione. Intervenendo al Forum Imprenditoriale Italia-Algeria in corso a Roma, Pierfrancesco Latini, chief international officer di Acea alza il velo sui progetti dell’utility capitolina: ”Acea, con il suo know how nell’idrico, settore in cui siamo primo operatore in Italia e secondo in Europa, nella distribuzione elettrica e nell’ambiente, può dare un contributo significativo allo sviluppo algerino combinando la sua esperienza consolidata nella gestione di reti infrastrutturali complesse con lo sviluppo di progetti flagship con alto contenuto innovativo”, sottolinea Latini.
D’altra parte, l’Algeria presenta enormi opportunità di crescita sostenibile, soprattutto nelle infrastrutture di acqua, energia e rifiuti: elementi chiave per sicurezza alimentare, investimenti industriali e crescita economica.
“È un Paese fondamentale all’interno del Piano Mattei, piano che ci vede fortemente coinvolti come partner industriale per l’implementazione di progetti infrastrutturali, di innovazione e di formazione specifica nella gestione dell’acqua, con l’obiettivo di migliorare la resilienza ai cambiamenti climatici” ha aggiunto Latini.
Un impegno in linea con la strategia del gruppo guidato da Fabrizio Palermo che sta spostando il focus aziendale dalla vendita dell’energia a business chiave come quello idrico. Non solo. La società punta a mettere a terra un patto per l’acqua che delinei una strategia, e guardi anche al riuso. “La tecnologia c’è, il know how c’è, è possibile investire ed è un’opportunità per l’economia europea” anche perché c’è maggiore sensibilità ormai e “anche i fondi sono interessati a investire. Dobbiamo cominciare a parlare della transizione idrica e abbiamo bisogno di linee guida” ha dichiarato in Primavera l’ad di Acea esortando a “farcela in 5-10 anni”.
Tornando agli accordi con l’Algeria, sono stati firmati oltre venti intese bilaterali nei settori dell’industria, dell’energia, della formazione tecnica, dell’economia circolare, delle telecomunicazioni e della sanità. Tra gli accordi più significativi figura quello siglato tra l’Agenzia Italiana per il Commercio Estero (Ice) e la società pubblica algerina Sonarem, per la creazione di un Centro Italo-Algerino per la formazione tecnologica nel settore del marmo e delle pietre ornamentali. La scuola sorgerà a Cristel, nei pressi di Orano, e sarà interamente finanziata dalla parte italiana, che fornirà formatori ed esperti. L’Algeria metterà a disposizione la sede e il supporto logistico. L’obiettivo dichiarato è quello di rafforzare le competenze locali in un comparto a forte potenziale e ridurre la dipendenza dalle importazioni.
In ambito industriale, l’azienda italiana Sigit Spa ha siglato due intese distinte: una con Acs Holding Algeria, per l’avvio di uno stabilimento di 10 mila metri quadrati a Setif per la produzione di componenti plastici destinati al settore automobilistico, con forniture previste anche per il gruppo Stellantis; l’altra con il gruppo Madar per la realizzazione dell’EcoParc industriale Enrico Mattei a Tissemsilt, un progetto orientato all’insediamento di imprese a filiera integrata.
Sul fronte dell’energia, Eni e la compagnia statale algerina Sonatrach hanno firmato un protocollo d’intesa volto a rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento e a promuovere la transizione energetica. L’intesa prevede nuovi investimenti upstream e l’estensione dei contratti in scadenza nel 2027.
Importanti sviluppi si registrano anche nel settore delle telecomunicazioni, dove Telecom Italia Sparkle e Algèrie Tèlècom collaboreranno alla posa di un nuovo cavo sottomarino per la trasmissione dati tra Italia e Algeria, oltre allo sviluppo di data center e programmi formativi in ambito digitale.
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