Pratiche commerciali predatorie, prodotti illegali e un interfaccia di acquisto che crea dipendenza nel consumatore. La Commissione europea ha accertato in via preliminare che Temu ha violato gli obblighi previsto dal Digital services act, il regolamento europeo che richiede che le piattaforme di compravendita online tutelino il consumatore e controllino attentamente la sicurezza e la legalità dei prodotti che vendono. La piattaforma di e-commerce controllata dalla cinese Pdd Holdings ogni giorno riversa sul mercato europeo migliaia di pacchi di merce proveniente dal Dragone, la cui sicurezza e modalità di acquisto è da tempo sotto la lente delle autorità europee.
L’indagine dell’Unione europea ha constatato la presenza di moltissimi articoli non conformi alle norme, tra cui anche giocattoli e dispositivi elettronici. Lo scorso anno la commissione aveva chiesto a Temu di fornire informazioni sulle sui prodotti e sulla sicurezza per bloccare la vendita di prodotti illegali e tutelare la salute e il benessere degli utenti
Indagine sotto copertura
Gli investigatori hanno effettuato un’indagine di “mystery shopping”, cioè una campagna di acquisti anonimi a campione. Il risultato è stata la scoperta di molti prodotti illegali. Non sappiamo ancora cosa rendesse illegali questi articoli, ma possiamo dire, grazie a quanto constatato dalla commissione, che l’aumento delle vendite in Europa è andato in parallelo con l’inondazione nel vecchio continente di merci non sicure e contraffatte dalla Cina.
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L’esito delle indagini è stata che una valutazione del rischio presentata da Temu sulla vendita di prodottu illegali sul sito era imprevisa e si basava su informazioni generali piuttosto che su dettagli specifici e questo, secondo la commissione potrebbe aver portato a “misure di mitigazione inadeguate” contro la diffusione di prodotti illegali
“Facciamo acquisti online perché confidiamo che i prodotti venduti nel nostro mercato unico siano sicuri e rispettino le nostre regole”, ha dichiarato in un comunicato stampa Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo dell’UE per la sovranità, la sicurezza e la democrazia tecnologica. “A nostro parere preliminare, Temu è ben lungi dal valutare i rischi per i suoi utenti secondo gli standard richiesti dal Digital Services Act. Se confermate, le violazioni potrebbero portare a sanzioni fino al 6% del fatturato annuo di Temu.
Prosegue così la battaglia dell’Unione europea per regolamentare le piattaforme di compravendita online, responsabili molto spesso di una grande quantità di merce illegale e pericolosa che entra nei paesi del continente. All’inizio di quest’anno l’Europa ha avviato un’indagine su Shein, piattaforma di vendita online di fast fashion cinese. A giugno ha accusato il sito di vendite online cinese AliExpress di non aver fatto abbastanza per prevenire la diffusione di merci contraffate o prodotti non sicuri.
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