Grana in vista per Elon Musk: il fondo sovrano norvegese è pronto a bocciare il suo maxi pacchetto retributivo da 1.000 miliardi. Norges, fra i primi azionisti di Tesla con l’1,1%, ha annunciato che voterà contro la proposta di compenso per l’imprenditore nell’assemblea del gruppo automobilistico in programma il 6 novembre. Dalla decisione potrebbe dipendere la permanenza di Musk alla guida di Tesla. In una lettera ai soci, infatti, la presidente Robyn Denholm ha avvertito che «se non riusciremo motivare Elon con un pacchetto retributivo equo rischiamo che lasci la sua posizione di vertice».
Norges, il cui no si somma a quello di altri fondi pensione, ha detto di essere «preoccupato per la dimensione complessiva del bonus, la diluizione degli altri azionisti e per l’assenza di strumenti di mitigazione del rischio di dipendenza da una persona-chiave».
Il nuovo pacchetto retributivo prevede che Musk possa aumentare la sua partecipazione in Tesla dall’attuale 13 sino al 25%, a patto che siano esaudite determinate condizioni. Da un lato, l’imprenditore dovrà rimanere alla guida di Tesla almeno per altri sette anni e mezzo.
Le vendite
Gli ultimi dati sulle vendite di Tesla sono negativi. Male soprattutto il Nord Europa, che finora è sempre stato un mercato chiave. A ottobre in tutta la Danimarca ha venduto appena 102 auto, -86%. Fa persino peggio in Svezia dove il crollo è dell’88 per cento. Vendite dimezzate in Norvegia. Crollo di quasi il 60 per cento (58,7) in Portogallo, di oltre 30 punti percentuali in Spagna e del 47% in Italia. Tiene la Francia, dove si intravede un timido +2,4% ma su base annua si resta comunque sotto di 30 punti.
In Cina le vendite sono diminuite del 9,9% a 61.497 unità nel mese di ottobre rispetto all’anno precedente, invertendo la crescita del 2,8% registrata a settembre.
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