Gli ordini dei chip H200 di Nvidia provenienti dalla Cina hanno superato la capacità produttiva attuale. Lo riporta Reuters, spiegando che il gruppo statunitense ha informato i clienti cinesi di star valutando un ampliamento della produzione. La mossa segue l’annuncio del presidente USA, Donald Trump, che martedì ha autorizzato l’export in Cina dei processori H200 – i più veloci della seconda generazione Nvidia per l’IA – applicando un dazio del 25% sulle vendite.
Secondo Reuters, colossi come Alibaba e ByteDance si sono mossi già questa settimana per assicurarsi forniture dell’H200, manifestando l’intenzione di piazzare ordini importanti. Pechino però non ha ancora concesso l’autorizzazione agli acquisti e mercoledì funzionari cinesi hanno convocato riunioni d’emergenza per decidere se consentire l’importazione del chip.
Al momento, le quantità prodotte di H200 restano molto contenute: Nvidia è concentrata sulle linee più avanzate, Blackwell e la futura Rubin. La scarsità di disponibilità è tra le principali preoccupazioni dei clienti cinesi, che hanno chiesto chiarimenti all’azienda. Nell’aggiornamento fornito agli acquirenti, Nvidia ha illustrato i livelli attuali di fornitura senza entrare nei dettagli. L’H200, entrato in produzione di massa lo scorso anno, è il chip più veloce della precedente generazione Hopper. È fabbricato da TSMC con tecnologia a 4 nanometri. Né TSMC né il ministero cinese dell’Industria (MIIT) hanno risposto alle richieste di commento.
La fortissima domanda da parte delle imprese cinesi è legata al fatto che l’H200 è, di fatto, il chip più potente oggi accessibile nel Paese: offre prestazioni circa sei volte superiori all’H20, la versione depotenziata per il mercato cinese lanciata nel 2023. L’autorizzazione di Trump arriva mentre Pechino sta accelerando per sviluppare una propria filiera domestica di semiconduttori per l’IA. L’arrivo dell’H200 rischia, secondo alcuni osservatori, di frenare gli sforzi delle aziende locali, che non sono ancora in grado di produrre chip equivalenti.
Durante le riunioni di mercoledì sarebbe emersa anche la proposta di vincolare ogni acquisto di H200 all’acquisto di una quota di chip domestici. Per Nvidia, un’eventuale espansione produttiva non è semplice: il gruppo sta spostando l’attenzione sulla linea Rubin e deve competere con giganti come Google per la capacità più avanzata delle fonderie TSMC.
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