«L’intelligenza artificiale non è una bolla, è una rivoluzione destinata a cambiare tutto». Carlotta Álvarez Pedreira, country leader di Oracle Italia, lo dice senza esitazioni. Da cinquant’anni l’azienda californiana è sinonimo di dati e infrastrutture digitali, ma oggi – come lei stessa spiega – “ci sentiamo un’AI company a tutti gli effetti”.
Guardando all’Italia, tutte le grandi imprese hanno già iniziato a utilizzare l’intelligenza artificiale, ma la differenza la faranno le piccole e medie aziende, il vero tessuto imprenditoriale. È lì che l’AI può generare il maggiore impatto, in termini di semplificare la gestione, migliorare la produttività e rendere più sostenibili i processi. Fino a un anno fa era difficile immaginare un cambiamento reale e immediato per lo Stivale, oggi invece vediamo un’accelerazione reale. C’è più consapevolezza, più curiosità. Non ci sono dubbi sul fatto che, per una piccola media impresa i costi per aprirsi alle nuove tecnologie non siano indifferenti, ma, secondo Álvarez, «il costo vero è quello di non adottarla: le aziende che non lo faranno rischiano di restare indietro e chiudersi». Per semplificarne l’introduzione nelle aziende italiane, Oracle ha sviluppato una piattaforma unica, dove le imprese possono cominciare subito, con piccoli obiettivi, senza dover affrontare processi complessi e costosi di migrazione dei dati. Un vantaggio enorme per chi vuole innovare ma non ha la struttura di una multinazionale.
L’intelligenza artificiale non è solo chatbot o algoritmi generici, è una rivoluzione silenziosa che sta toccando ogni settore: dalla sanità, dove i tempi di ricerca di stanno abbreviando, all’agricoltura, con le nuove tecnologie permettono di ottimizzare le risorse e ridurre gli sprechi, fino anche al retail, dove l’AI aiuta a prevedere le scorte e migliorare la costumer experience. Questo però, secondo Álvarez, non significa che le nuove tecnologie potranno sostituire i lavoratori, ma le persone che sanno usarla sostituiranno chi non lo farà.
Insomma, l’intelligenza artificiale sembra arrivata per restare: non solo migliorerà ciò che già esiste, ma cambierà il modo stesso in cui viviamo, lavoriamo e pensiamo il futuro.
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