La vendemmia è buona e soprattutto fa ben sperare. Masi Agricola, società quotata nell’Euronext Growth Milan e tra i leader italiani nella produzione di vini premium, ha chiuso il primo semestre 2025 con un risultato netto consolidato positivo per 84mila euro, contro un utile di 22mila euro relativo al pari periodo del 2024. I ricavi netti ammontano a 29,3 milioni di euro (-1,8% a cambi costanti) in un semestre contraddistinto dalle paure per i dazi e altre criticità significative per il settore del vino. Risultati che Sandro Boscaini, Presidente di Masi Agricola, ha accolto e commentato con ottimismo, sottolineando la capacità di resilienza dell’azienda in uno scenario globale complesso.
“In questo periodo a dir poco perturbato per il settore del vino il nostro business tiene, ed è confortante constatare che la tenuta deriva sia dal posizionamento dei nostri marchi, sia dall’impronta distributiva di grande ampiezza geografica e di marcata omnicanalità che ci contraddistingue“, ha commentato l’imprenditore, apprezzato a livello internazionale e riconosciuto come “Mister Amarone“. La recentissima apertura del nuovo visitor center Monteleone21 – ha proseguito Masi – “ci consentirà di sottolineare ulteriormente la nostra vocazione direct-to-consumer e per il turismo del vino, affiancando all’horeca, al retail e all’online una comunicazione e una distribuzione sempre più fidelizzanti“.
In una nota, l’azienda sottolinea ancora: “Nel contesto attuale, che resta caratterizzato da una serie di elementi negativi, una sorta di ‘tempesta perfetta’ (ad esempio: la strategia comunicativa e legislativa contro il consumo di alcool – e del vino in particolare – posta in essere da molti Paesi europei; la generalizzata riduzione dei consumi di vini nei vari Paesi serviti; la competizione da parte di bevande alcoliche alternative al vino, come i cocktail o i c.d. ‘ready to drink’, soprattutto presso il pubblico più giovane; la perdurante difficoltà commerciale dei vini rossi), riteniamo che l’andamento dei ricavi evidenzi un’attitudine di resilienza del Gruppo“
L’Ebitda Adjusted (l’utile operativo rettificato), calcolato escludendo i costi per servizi non ricorrenti collegati al progetto Mgg, aumenta da 3,7 milioni di euro a 3,932 milioni, mentre l’Ebitda Reported si attesta a euro 3,932 milioni nei primi sei mesi dell’esercizio (l’Ebitda margin migliora quindi dal 10,8% al 13,4%). L’Ebit migliora a 1,763 milioni di euro, dopo aver spesato ammortamenti e svalutazioni. La Posizione Finanziaria Netta consolidata al 30 giugno 2025 ammonta a euro -32.192 migliaia, contro euro -27.209 migliaia al 31 dicembre 2024 ed euro -34.168 migliaia al 30 giugno 2024.
Il secondo trimestre si è intanto aperto con ordini in significativo aumento, anche se, analizzando le ri-vendite effettuate dai canali distributivi “a valle”, tale fenomeno sembra essere dovuto principalmente a fattori di carattere logistico: permangono invece svariati elementi di incertezza nel contesto macroeconomico e merceologico di riferimento, a partire dalla fase cruciale delle negoziazioni tra Unione Europea e Usa in tema di dazi, con conseguente cautela negli acquisti e limitazione dell’attività previsionale.
© Riproduzione riservata