Balzo dell’utile per Bper che chiude la prima metà del 2025 con un risultato netto positivo per 903,5 milioni, in crescita del 29,5% rispetto ai primi sei mesi del 2024. Si tratta del miglior semestre di sempre. I ricavi core sono stabili a 2,68 miliardi, con la contribuzione positiva delle commissioni nette (+4,8% a 1,06 miliardi) che ha bilanciato il calo del margine di interesse (-3,4% a 1,62 miliardi) in uno scenario di riduzione accelerata dei tassi. Il Cet1 ratio si attesta al 16,2% grazie a una generazione organica di capitale pari a 1,1 miliardi.
Alla luce dei riscontri del semestre, l’istituto guidato da Gianni Franco Papa ha rivisto al rialzo la propria guidance per l’esercizio 2025 relativamente a ricavi, cost/income e CET1 Ratio. Le nuove stime, che non includono l’apporto della Popolare di Sondrio, vedono i ricavi per l’intero anno sono attesi a 5,5 miliardi, il rapporto cost/income è stimato al 50% dal 50,1% della previsione nel primo trimestre e per il Cet1 ratio la stima è che sia superiore al 15,5% rispetto al 15% previsto a fine primo trimestre.
L’ad Papa non ha escluso l’ipotesi di alzare il payout ratio dall’attuale livello del 75%, precisando che però al momento “è troppo presto per dirlo”. Il banchiere ex Unicredit confida, alla luce dell’alto tasso di adesione all’Ops su Pop Sondrio, in una rapida integrazione con il consolidamento di Sondrio in Bper che “avverrà entro aprile del prossimo anno”.
Papa: “Risiko? Per il momento focus su integrazione di Sondrio”
Durante la conference call con gli analisti non sono mancate le domande su eventuali future mosse alla luce del fermento in atto nel settore bancario. “Per il momento ci concentreremo sull’integrazione di Sondrio in Bper, poi vedremo cosa succederà – ha replicato Papa – anche perché un’operazione non è andata a buon fine (L’ops di Unicredit su Bpm, ndr). Vediamo cosa succede con quella che è ancora sul mercato (Mps su Mediobanca, ndr). Nel caso, valuteremo”. “Bisogna considerare che per noi – ha aggiunto il banchiere – questa è in realtà, rispetto agli ultimi cinque anni, la quarta ondata in quanto abbiamo avuto il consolidamento di Unipol Bank, il consolidamento delle filiali Ubi e di Carige”.
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