Pinko, marchio italiano simbolo del segmento “entry-to-luxury”, archivia il primo semestre dell’anno con segnali di ripresa. La maison fondata da Pietro Negra ha registrato un risultato operativo positivo di circa 7 milioni di euro, a fronte di un fatturato di 116,8 milioni, in calo del 6% rispetto all’anno precedente, ma in linea con il mercato e con il piano di razionalizzazione distributiva.
A livello di redditività l’ebitda mostra un’inversione di tendenza, passando da -7,79 milioni nel primo semestre 2024 a +6,9 milioni nel 2025, con un miglioramento di 14,7 milioni di euro. “Tale risultato – rimarca la società in una nota – riflette l’impatto positivo delle azioni di efficientamento e di ottimizzazione dei costi messe in campo dal nuovo management”.
Anche la posizione finanziaria netta migliora, con una riduzione dell’indebitamento di 20 milioni rispetto all’anno precedente.
“I risultati positivi del primo semestre sono il frutto tangibile del nostro progetto di trasformazione – ha dichiarato il presidente di Pinko, Pietro Negra – reso possibile anche grazie alla visione di Laura Manelli come nuova Amministratrice Delegata. Insieme abbiamo ricostruito le fondamenta operative del brand e ridefinito le priorità strategiche”.
Più controlli contro i falsi sulla Love Bag
Parallelamente, Pinko rafforza la lotta alla contraffazione della sua iconica Love Bag, che nel 2024 ha contato 370mila interazioni tramite tag NFC. Le nuove misure includono notifiche per le clienti che hanno acquistato borse prima del 2024 e un servizio di customer care dedicato all’autenticazione, che ha già gestito oltre 150 segnalazioni.
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