Plasmon torna italiana. Per una volta il trend si inverte e uno degli storici marchi tricolore si riappropria della bandiera made in Italy dopo 60 anni. La storica azienda alimentare italiana che produce alimenti per l’infanzia, fondata a Milano nel 1902, entra infatti nel perimetro di NewPrinces Group (nuovo nome di Newlat Food), quotata a Piazza Affari. La società era finita nelle mani dal colosso Usa Kraft Heinz e ora la compravendita avviene per una cifra che si aggirerebbe intorno ai 120 milioni di euro.
NewPrinces non era l’unica pretendente. Ma La sua proposta, solida e forte di una conoscenza diretta del comparto, ha finito per prevalere su quella dei altri potenziali acquirenti.
Oltre al brand Plasmon sono della partita anche Nipiol, BiAglut, Aproten e Dieterba. In particolare, NewPrinces acquisita lo storico stabilimento Plasmon di Latina il quale impiega circa 300 persone e produce ogni anno circa 1,8 miliardi di biscotti per il mercato italiano. Le attività industriali e operative – inclusi lo stabilimento e il personale – proseguiranno regolarmente sotto la nuova proprietà. Inoltre, il sito di Latina continuerà a produrre per Heinz Baby Food per il mercato Uk in virtù di un accordo di copacking (un contratto tra un’azienda e un fornitore di servizi, dove quest’ultimo si occupa di confezionare, etichettare, assemblare e preparare i prodotti per la vendita o la spedizione). L’operazione rappresenta un’importante tappa per NewPrinces e completa il processo avviato nel 2015 con l’acquisizione dello stabilimento di Ozzano Taro (PR), sempre da Kraft Heinz, specializzato nella produzione di latte liquido e in polvere per neonati. Angelo Mastrolia, presidente di NewPrinces, ha sottolineato che “riportare in Italia marchi iconici come Plasmon, Nipiol, BiAglut, Aproten e Dieterba concretizza una visione che perseguiamo da anni: costruire una multinazionale italiana capace di dare nuova vita a brand amati, profondamente radicati nell’identità del nostro Paese. Con questa operazione rinnoviamo il nostro impegno verso l’Italia e verso l’eccellenza della sua industria alimentare”.
Attualmente, Plasmon conta su un giro d’affari di circa 200 milioni di euro con un ebitda di circa 17 milioni di euro.
La storia
Ma la sua storia è più di una serie di numeri. Il Plasmon è un concentrato proteico in grado di integrare la dieta dei più piccoli arricchendo il valore nutrizionale degli alimenti. Frutto di una ricerca scientifica congiunta tra Germania e Inghilterra, viene inizialmente brevettato ed esportato in tutta Europa. Nel 1903, assunta la denominazione di società italo-svizzera del Plasmon, l’azienda milanese distribuisce i suoi primi prodotti: Plasmon puro, cacao al Plasmon, pastina al Plasmon e biscotti al Plasmon. I primi punti di vendita sono le farmacie di corso Venezia e via Durini, a Milano. Nel 1916 assume la denominazione di Società del Plasmon e, già alla fine della prima guerra mondiale, il biscotto al Plasmon nella sua inconfondibile scatola di metallo gialla e rossa ha un gran successo.
Nel 1932 Società del Plasmon inaugura al numero 10 di via Archimede a Milano il suo primo stabilimento. Al contempo avvia l’esportazione in Egitto e in Brasile. La piena autonomia arriva nel 1936, quando, in seguito all’applicazione delle sanzioni economiche e al blocco delle importazioni da Inghilterra e Germania, si ritrova nelle condizioni di produrre in proprio il Plasmon puro.
Fra il ’39 e il ’43, in seguito alla distruzione dello stabilimento conseguente ai bombardamenti la produzione viene affidata all’esterno. Nel ’46, ricostruita la fabbrica, l’attività riprende a pieno regime e, nel ’48, parte l’automazione delle prime linee di produzione. Nel secondo dopoguerra il boom economico coincide con quello demografico. Così, per far fronte alla domanda, Società del Plasmon inizia nel ’53 la costruzione dello stabilimento di via Cadolini a Milano dove si trasferisce già nel ’56. Nel ’67 è la volta, invece, dello stabilimento di Latina, inaugurato nel ’69. Nel ’61, adattando al gusto italiano la tecnologia americana, lancia l’omogeneizzato David Plasmon. Adatto per lo svezzamento del bambino dal quarto mese di vita o, meglio, “dall’infanzia alla vecchiaia” come recita il claim, viene declinato in ben 11 varianti. Nel ’64 Società del Plasmon diversifica con l’introduzione di una linea di alimenti totalmente privi di glutine denominata Bi-Aglut e, nel ’69, lancia Plasmolac, primo latte in polvere per l’infanzia. Nel 1963 H.J. Heinz acquista la società.
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