Un modello d’impresa agricola che unisce produttività, sostenibilità ambientale e sviluppo sociale. È questa la visione che BF International (BFI) – società ad alto contenuto tecnologico che fa capo a BF Spa, il più importante Gruppo agroindustriale italiano quotato in borsa – porta alla COP30, il vertice globale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in corso a Belém, in Brasile. L’appuntamento clou sarà il 13 novembre alle 11:30, presso il Padiglione Italia nella Blue Zone, con l’evento “The Future of Farming: Climate-Smart and Inclusive examples from Italy and Africa”, organizzato da BFI e dalla controllata AESA, leader mondiale nella consulenza per lo sviluppo sostenibile e la resilienza al cambiamento climatico.
Il progetto BFuture Farm
Al centro dell’intervento ci sarà BFuture Farm, il progetto bandiera di BF International, che rappresenta un modello concreto di azienda agricola moderna e inclusiva, fondata sul know-how della rete di società del Gruppo BF Spa. Il progetto punta a realizzare produzioni agricole destinate al food mantenendo un delicato equilibrio tra produttività, tutela dell’ambiente e crescita socioeconomica delle comunità locali. In sostanza: coltivare cibo salvaguardando la terra, migliorando le condizioni di vita e creando opportunità di sviluppo sostenibile.
L’iniziativa, che oggi è già operativa in Ghana, Senegal e Repubblica del Congo, si inserisce nel quadro del Piano Mattei per l’Africa promosso dal governo italiano, e in particolare nel piano di Azione per il Rafforzamento degli Ecosistemi Agro-alimentari in Africa (AREA). Quest’ultimo è co-finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), con CIHEAM Bari come knowledge partner ed ente esecutore della componente pubblica, e da BFI come parte privata.
“BF parte attiva del cambiamento”
“La partecipazione alla COP30 testimonia l’impegno del Gruppo BF nel voler essere parte attiva nei principali dibattiti internazionali sul cambiamento climatico, portando il proprio contributo di esperienza, innovazione e competenze con l’obiettivo di promuovere nel mondo un’agricoltura sostenibile e resiliente, capace di generare valore per le comunità locali e i territori”, ha dichiarato Federico Vecchioni, amministratore delegato di BF International e presidente psecutivo di BF Spa.
All’evento di Belém interverranno rappresentanti dell’Unione Africana, della Banca Africana per lo Sviluppo (AfDB), del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Italiana, oltre a delegati dei Paesi africani coinvolti nel progetto.
BFI, che a livello globale gestisce direttamente circa 400mila ettari in 19 Paesi, grazie alla rete e ai servizi della controllata AESA opera in oltre 120 Paesi, configurandosi come una delle realtà più dinamiche nella transizione verso un’agricoltura sostenibile e digitale.
Un laboratorio globale di sostenibilità
L’approccio di BF International dimostra come la cooperazione tra pubblico e privato possa diventare un motore concreto di sviluppo sostenibile, in grado di coniugare ricerca, tecnologia e impatto sociale. BFuture Farm, dunque, non si propone come un semplice e ambizioso progetto, ma rappresenta un laboratorio internazionale dove il modello italiano d’impresa agricola si adatta ai contesti africani, offrendo formazione, inclusione e resilienza climatica.
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