Il 43 per cento delle aziende italiane sono puntuali nei pagamenti dei debiti, in flessione rispetto al 44,3 per cento registrato nello stesso periodo del 2024. Lo segnala lo studio – sul terzo trimestre del 2025 – di Cribis, del gruppo Crif, aggiornato al 30 settembre di quest’anno.
Rallenta quindi leggermente la regolarità dei pagamenti per le imprese italiane, con un calo dello 0,7 per cento rispetto all’anno precedente. Invariata invece la percentuale dei ritardi gravi, che si assesta al 4,3 per cento, segnalando un aumento dello 0,3 per cento.
Rimangono, come nei precedenti report, molto rilevanti le differenze geografiche. Nel Nord est infatti si segnala una maggiore puntualità. Anche nei settori di vendita ci sono differenze: in particolare sofferenza troviamo la ristorazione. Faticano le medie imprese: le microimprese mostrano performance migliori in termini di pagamenti puntuali, mentre quelle di media dimensioni sono meno propense ai ritardi gravi.
“I dati del terzo trimestre ci restituiscono un quadro di resilienza da parte del sistema imprenditoriale italiano, che continua a onorare le scadenze di pagamento con una certa regolarità. La lieve flessione nella percentuale di pagatori puntuali non è allarmante, ma è un segnale di cautela da leggere attentamente”, commenta Marco Preti, amministratore delegato Cribis.
“In uno scenario macroeconomico che resta volatile, con l’ombra di fattori geopolitici e l’incognita dei dazi globali, la stabilità dei ritardi gravi (attorno al 4%) è un elemento che dimostra la solidità delle nostre imprese. Tuttavia, il 2025 si chiude con grandi incertezze: il monitoraggio costante delle filiere e la valutazione del rischio saranno cruciali per affrontare il prossimo anno e proteggere la liquidità del nostro sistema imprenditoriale”, conclude.
Geografia e settori
Nel Nord Est si registra il 51,6 per cento di pagamenti puntuale, mentre le imprese del Sud e delle Isole segnalano solo il 32,8 per cento dei pagamento saldati alla scadenza. Nel Sud e nelle Isole, inoltre, il 6,9 per cento delle imprese paga con grave ritardo contro la media nazionale del 4,3 per cento. Grosse criticità in particolare nel Lazio, in cui paga puntuale solo il 32,8 per cento delle aziende, in Calabria, che si assesta al 28,1% e in Sicilia, al 27,8 per cento. La differenza si riscontra anche nei ritardi oltre i novanta giorni dalla scadenza: sono il 2,4 per cento nel Nord Est – con il Trentino in testa come regione più virtuosa al 2,1 per cento – e il 6,9 per cento nell’area Sud e Isole. La Sicilia è la regione meno virtuosa con l’8,7 per cento.
Il 7,3 per cento delle imprese della ristorazione paga oltre i novanta giorni. Anche il settore dei servizi alle persone ha visto un incremento dei ritardo oltre i novanta giorni, salito al 5,8 per cento.
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