Nel cuore dell’innovazione milanese, là dove un tempo sorgeva l’Expo, oggi prende forma il futuro della tecnologia su scala infinitesimale. Al Mind – Milano Innovation District – è stato inaugurato il Napi-Lab, il primo laboratorio europeo interamente dedicato alla stampa 3D di micro-componenti, con dimensioni che sfidano la percezione: appena 10 micron, ovvero un centesimo di millimetro. Una scala così minuta da rendere questi componenti impercettibili all’occhio umano, ma fondamentali nei settori più strategici: dall’elettronica alle biotecnologie, dall’aerospazio al biomedicale.
Dietro questa avventura c’è Nofrill, pmi innovativa italiana, che ha concepito il laboratorio come un hub di sperimentazione all’avanguardia. Il nome completo – Nofrill Aerosol-jet Product Innovation Laboratory – racconta già molto: “Aerosol Jet” è la tecnologia chiave, una sofisticata tecnica di stampa che utilizza gas inerte per depositare materiali con precisione estrema, mentre “Product Innovation” sottolinea la missione di questo spazio, unico nel suo genere in Europa, pensato per testare e sviluppare soluzioni radicalmente nuove.
Il progetto, oltre a rappresentare un’eccellenza europea, si distingue per l’approccio internazionale: il Napi-Lab è infatti connesso in tempo reale con i centri di ricerca in Minnesota di Optomec, l’azienda statunitense che ha brevettato la tecnologia di stampa. Una collaborazione transatlantica che si traduce anche in un “Virtual Lab”, una piattaforma condivisa che permetterà a ingegneri, scienziati e ricercatori di lavorare fianco a fianco pur trovandosi a migliaia di chilometri di distanza. Questo supporto permetterà di accelerare la curva di apprendimento e accelerare queste innovazioni.
Il contesto in cui nasce questo progetto è tutt’altro che casuale. Il Mind, erede dell’Esposizione Universale del 2015, si sta trasformando in un ecosistema di innovazione, dove coesistono università, centri di ricerca, startup e multinazionali. Qui, il Napi-Lab potrà beneficiare di un ambiente fertile per la contaminazione delle idee e delle competenze, proponendosi come uno snodo strategico per la competitività industriale europea. Prende così il via una rivoluzione invisibile all’occhio umano, ma potentemente visibile nelle sue conseguenze per l’industria globale
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