È morto a 89 anni Pasquale Pistorio, l’ingegnere che ha segnato la storia della microelettronica trasformando la Sgs-Thompson in StMicroelectronics, oggi tra i leader mondiali del settore. Nato ad Agira, in provincia di Enna, laureato in ingegneria elettronica al Politecnico di Torino, viene ricordato anche come il padre dell’Etna Valley, per aver contribuito in modo decisivo al rilancio dello stabilimento catanese dell’azienda.
Pistorio muove i primi passi in Motorola, a Torino, come agente di commercio, per poi trasferirsi a Milano. La sua ascesa è rapida: nel 1970 diventa direttore marketing per l’Europa e nel 1977 vola negli Stati Uniti come direttore mondiale del marketing e vicepresidente della Motorola Corporation. Al ritorno in Italia, negli anni Ottanta, assume la guida della Sgs e firma l’operazione che segnerà la svolta.
Nel 1987 fu Pasquale Pistorio a orchestrare la fusione con la francese Thomson Semiconducteurs, passaggio cruciale che diede vita a STMicroelectronics. A lui si deve la costruzione di un portafoglio ampio e innovativo, fondato su mercati in rapida espansione e su una rete globale di alleanze strategiche, che permise all’azienda di posizionarsi, entro il 2001, tra i primi cinque produttori mondiali di semiconduttori. Partita come realtà statale in difficoltà, prossima al dissesto e con appena 100 milioni di dollari di ricavi, sotto la sua guida la Sgs si trasformò in un gigante del settore: al momento del suo ritiro, nella primavera del 2005, il fatturato era salito a 9 miliardi di dollari.
“È scomparso un visionario, un grande imprenditore che ha fatto sognare la mia generazione nella possibilità di creare proprio in Sicilia il più grande polo di innovazione del Mediterraneo. Con Pasquale Pistorio anche l’impossibile, il sogno dell’EtnaValley, è diventato realtà. Mi auguro che sia dedicata a lui la più grande fabbrica di carburo di silicio a ciclo integrale d’Europa che StMicroelectronics sta realizzando a Catania, nel segno del suo insegnamento. Solo chi osa, realizza qualcosa di grande”, ha commentato su Linkedin il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
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