Piattaforme per sponsorizzare servizi erotici e siti web che sono veri e propri veicoli di sfruttamento della prostituzione. La differenza si misura sul filo del rasoio, ma è fondamentale per districarsi nella giungla del web, dove il sesso a pagamento spopola selvaggio e non regolamentato. Due le più usate e conosciute in Italia: la prima è italiana – o meglio – italo-svizzera. Si chiama Escort Advisor e funziona come il TripAdvisor delle prostitute. La professionista del sesso si iscrive al sito, può pagare un abbonamento per essere ben piazzata nella vetrina virtuale, carica le sue foto, il suo indirizzo e il suo numero di telefono. Gli utenti possono contattarla e fissare un appuntamento. Il punto di forza sono – proprio come siti che recensiscono bar e ristoranti – i feedback dei clienti. Più ne hai di positivi più ne attiri e puoi alzare il prezzo.
E gli utenti sono incentivati a scriverle: esiste una versione premium, dove puoi vedere il parco completo delle ragazze disponibili sul sito, che viene omaggiata se si valutano molte prestazioni. Le recensioni sono scritte con un linguaggio in codice, per descrivere i servizi che la professionista offre e quelli in cui eccelle. Anche i prezzi hanno un nome in codice: non euro ma “velocità urbane“. Due velocità urbane sono cento euro, la tariffa base per mezz’ora. I prezzi variano molto dalla fama della ragazza, dalla sua esperienza e – soprattutto – dal numero di commenti positivi che ha. Non solo, spesso dipende anche dalla sua provenienza geografica.
L’altra piattaforma, celebre a livello internazionale, è Onlyfans. Qualcosa di più di una semplice vetrina e, forse, sarebbe l’ora che qualche giudice se ne accorgesse. Il proprietario, l’imprenditore ucraino-americano Leonid Radvinsky, si è intascato lo scorso agosto 700 milioni di dollari in dividendi. Un flusso di denaro che arriva in un momento di forte espansione per la piattaforma britannica e che sgorga direttamente dalle attività delle creator, che vanno molto oltre la semplice pornografia online.
ESCORT ADVISOR
Dietro Escort Advisor c’è DonTouch SA, società con sede a Lugano, in Svizzera, costituita nel 2015. Nello storico dei soci originari alla sua fondazione, nei documenti dell’Ufficio del registro di commercio del Cantone Ticino, compaiono tre fiduciarie: White Sun Sa di Sorengo, Conta Plus Fiduciaria SA di Lugano e Club Advisors Srl, italiana.
«Le fiduciarie possono essere utilizzate per proteggere la privacy dei titolari reali, pratica comune per aziende che operano in settori sensibili o con operatività internazionale», spiega a Moneta Laura Mezzena, titolare dello studio legale Mezzena di Milano.
Inoltre la Svizzera ha una legislazione più permissiva sulla prostituzione, considerata un lavoro legittimo e ampiamente regolamentato, a differenza della normativa italiana.
IL SITO
L’identità del fondatore – ad oggi noto con lo pseudonimo Mike Morra – è sconosciuta. La società sponsorizza numerose squadre di calcio con il progetto “sponsorizza passioni“. Una di queste è l’Athletic club Palermo.
Pur senza gestire direttamente gli incontri sessuali, la piattaforma trae beneficio indiretto dalla prostituzione altrui, generando traffico e ricavi pubblicitari grazie agli annunci delle escort e agli abbonamenti di lavoratrici e utenti.
«Escort advisor dichiara di limitarsi a fare da hosting, cioè a ospitare i contenuti delle escort. Non le aiutano, ad esempio, a scrivere la bio, a inserire le foto o altro. Guadagnano sui banner e sugli abbonamenti, ma non è un guadagno diretto dall’attività di prostituzione. Si sconfina nel reato di sfruttamento quando si sfrutta direttamente l’attività della prostituta», commenta l’avvocata esperta di diritto della privacy Marisa Marraffino.
ONLYFANS
Ben diverso invece il discorso per Onlyfans, che trattiene il 20 per cento dei guadagni dei creator. Ma l’attività che viene svolta sul sito non è semplice pornografia. Moltissimi utenti fanno richieste personalizzate alle ragazze e, in Italia, la Cassazione ha esteso il concetto di prostituzione anche ad attività svolte a distanza e in modalità virtuale, se prevedono atti sessuali personalizzati a pagamento. Chiedere in chat alla ragazza un video o una foto in una determinata posizione o a una precisa parte del corpo è cosa ben lontana, nel nostro Paese, dalla pornografia. E questo rimane valido anche se la piattaforma se ne lava le mani scrivendo nelle condizioni di utilizzo che la prostituzione non è ammessa.
«Quella non è solo pornografia – che è diretta a tutti indistintamente senza possibilità di personalizzazione – ma prostituzione in senso tecnico, come stabilito dalla Cassazione. », spiega Marraffino.
«Il reato di sfruttamento della prostituzione è procedibile d’ufficio e qualche pubblico ministero potrebbe attivarsi», aggiunge.
Secondo i bilanci alla Companies House, ente pubblico del Regno Unito che si occupa della registrazione e regolamentazione delle società, il fatturato di OnlyFans è cresciuto del 9 per cento nel 2024, raggiungendo 1,41 miliardi di dollari.
Gli utenti sono aumentati di un quarto, trainando ricavi complessivi per 7,2 miliardi di dollari generati dagli abbonamenti, in aumento rispetto ai 6,6 miliardi di dollari del 2024, di cui 5,8 miliardi sono stati redistribuiti ai creator. La community dei produttori di contenuti ha registrato un incremento del 13 per cento, toccando quota 4,6 milioni di account attivi. I fan disposti a pagare per accedere ai contenuti sono saliti del 24 per cento, arrivando a 377,5 milioni a livello globale.
EVASIONE FISCALE
In Italia sono moltissimi i casi di creator beccati a evadere il fisco: come la star Mady Giò, che nel 2024 è stata denunciata per un evasione da un milione e mezzo di euro derivanti dagli abbonamenti dei followers. Oppure ancora Giusy Rizzotto, influencer di Savona che, secondo i finanzieri, avrebbe fatturato oltre 120 mila euro non pagati al fisco. Un maxi controllo della Guardia di finanza ha scovato nel marzo 2024 un evasione pari a 11 milioni di euro in tasse, imputabile alle star del web e ai sex worker che utilizzano Onlyfans per pubblicare contenuti digitali e farsi pubblicità. Tra questi anche il celebre Gianluca Vacchi. Su Escort Advisor invece – come spiegano a Moneta i clienti – , i pagamenti tra cliente e prostituta avvengono tutti in nero in contanti.
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