Terna ha ufficialmente avviato i lavori per la nuova dorsale elettrica tra Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, e Ciminna, in provincia di Palermo. Si tratta del primo elettrodo elettrodotto ad altissima tensione nella parte occidentale della Sicilia. Il progetto della società guidata da Giuseppina Di Foggia prevede un investimento di circa 440 milioni di euro e ha l’ambizione di rafforzare qualità, efficienza e stabilità del servizio elettrico nell’intera isola.
Con un tracciato lungo 170 chilometri e una potenza a 380 kV, il nuovo elettrodotto collegherà le stazioni elettriche esistenti di Chiaramonte Gulfi e Ciminna attraversando sei province, Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo e Ragusa, e coinvolgendo ben 24 Comuni.
Un tassello nel piano decennale di sviluppo
Il progetto si inserisce all’interno del Piano di Sviluppo 2025-2034 di Terna, che prevede per la Sicilia un investimento complessivo di 3,5 miliardi di euro. La regione si conferma così quella con il maggiore volume di risorse stanziate a livello nazionale. La sua posizione geografica, al centro del Mediterraneo, è strategica per trasformare l’Italia in un hub energetico euro -africano.
Tra le altre opere infrastrutturali previste nel piano figurano anche il Tyrrhenian Link, che collegherà Sicilia, Campania e Sardegna, e il progetto Elmed, la prima interconnessione elettrica tra Europa e Africa.
Transizione energetica e meno congestione sulla rete
Oltre a migliorare l’affidabilità della rete siciliana, il nuovo collegamento permetterà di potenziare lo scambio di energia tra le aree orientali e occidentali dell’isola. Si ridurranno così le congestioni e sarà incrementata la capacità di integrazione delle fonti rinnovabili. In questo modo sarà possibile un utilizzo più efficiente dell’energia solare ed eolica prodotta localmente, con effetti positivi sulla decarbonizzazione e sulla transizione energetica.
Un progetto condiviso con il territorio
Il percorso dell’opera è stato definito attraverso un processo di concertazione istituzionale, conclusosi con la firma di un Protocollo d’Intesa tra Terna, Regione Siciliana, Province e Comuni interessati. L’accordo prevede anche un piano di razionalizzazione della rete elettrica a 150 e 70 kV, che porterà alla demolizione di circa 20 km di linee esistenti in aree urbane ad alta densità abitativa. Sarà così mitigato l’impatto paesaggistico e questo andrà a beneficio della qualità della vita dei residenti.
Ricadute su economia e occupazione
I lavori, avviati lo scorso 14 maggio e con una durata stimata di 48 mesi, coinvolgeranno numerose imprese specializzate, tra cui aziende di ingegneria civile, elettrotecnica, costruttori e fornitori di componenti ad alta tecnologia. L’intervento genererà ricadute economiche e occupazionali dirette e indirette nei territori attraversati, grazie anche all’attivazione di filiere locali nei settori della logistica, dei servizi e della fornitura di materiali.
Oltre 4.500 km di linee gestite in Sicilia
Con circa 330 dipendenti impiegati nella regione, Terna gestisce in Sicilia oltre 4.500 km di linee ad alta e altissima tensione e 81 stazioni elettriche.
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