Nel futuro di Tim sempre più intelligenza artificiale: il gruppo è tra gli apripista della nuova tendenza, ovvero l’evoluzione da telco a techco, tanto che parla con Nvidia e prepara altre iniziative con Poste a partire da una piattaforma open source per servizi di IA proseguendo con nuove iniziative di cross selling. In arrivo anche nuove fusioni con l’ad di Tim, Pietro Labriola, che si aspetta “a breve un ulteriore passo” anche se non vuole essere lui a fare la prima mossa.
Labriola si è espresso in una video intervista doppia Walter Renna, amministratore delegato di Fastweb + Vodafone, in occasione del convegno dell’Osservatorio 5G & Connected Digital Industry. Secondo Renna, lo stato del settore delle telecomunicazioni in Europa e in Italia è “fragile ma vitale”. “Il consolidamento è un modo per raggiungere economie di scala e quindi investimenti, ed è uno dei bisogni più grandi che abbiamo” ha ricordato Renna che sta portando avanti l’integrazione tra Fastweb e Vodafone Italia.
Un anno di transizione per Swisscom, la capogruppo, che se da un lato vede un boom del fatturato (+36,9% a 11,175 miliardi di franchi) dall’altro vede l’utile in calo del 23% a 988 milioni. Fastweb + Vodafone contiene il calo dei ricavi, su base comparabile, all’1% a 5,38 miliardi e l’adjusted Ebitda esclusi i costi di locazione (EBITDAaL) scivola a 1.293 milioni di euro (-7,1%). Risultati attesi con il segmento consumer che soffre (ricavi -2,8%) mentre accelerano, nel segmento dedicato alle imprese i ricavi da servizi ICT a valore aggiunto basati su Cloud, cybersecurity, IoT e 5G Mobile Private Network, che raggiungono quota 605 milioni di euro, in aumento del +5,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. “Significativa la performance derivante dall’offerta di soluzioni end-to-end di Intelligenza Artificiale, basate su infrastrutture nazionali, sicure e conformi al quadro regolamentare rilevante, pensate per aziende, PMI e pubbliche amministrazioni” sottolinea una nota.
E cresce anche il contributo dei nuovi servizi di energia: a poco più di un anno dal lancio, i clienti residenziali che hanno attivato il servizio sono 95mila, in aumento del 34% rispetto al trimestre precedente. Ai 9 mesi intanto Labriola consegna una “Tim più efficiente e redditizia”, conferma gli obiettivi per il 2025 e per ora non intende rivederli, in nome della prudenza e forse anche con il desiderio di battere le sue stesse promesse prima di presentare il nuovo piano industriale in primavera, visto che prevede nel quarto trimestre una “crescita notevolmente più forte”. In particolare le leve per l’accelerazione saranno “il pieno effetto dell’aumento dei prezzi nel portafoglio ordini; la stagionalità del business enterprise che accelera nel quarto trimestre; le ulteriori efficienze programmate e i risparmi nei costi del lavoro dopo l’accordo sulla solidarietà”. Inoltre “prevediamo accelererà la generazione di cassa” aggiunge il manager che si dice “fiducioso di raggiungere l’obiettivo di 500 milioni di free cash flow, con un potenziale di crescita”.
Sul fronte delle operazioni straordinarie su Sparkle “tutto procede bene verso il closing all’inizio del 2026” della vendita al Mef e Retelit, ha detto Labriola rispondendo alle domande degli analisti. La finalizzazione, era stata prevista entro l’ultimo trimestre 2025, con una valorizzazione di Sparkle di 700 milioni di euro ma con un’eventuale rettifica del prezzo, qualora non vengano raggiunti taluni obiettivi relativi all’Ebitda 2025. Gli analisti sono curiosi di sapere quale sarà l’apporto di Poste nella jv che stanno progettando per gestire la piattaforma di Cloud e IA: “Poste ha tantissimo know how, è fortissima nell’open source” ha detto Labriola ed Elio Schiavo, il responsabile del business Enterprise ha precisato che ci saranno “200 tecnici e ingegneri che lavoreranno con noi, un esercito”.
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