La famiglia Trump avrebbe perso un miliardo di dollari a causa de crollo delle criptovalute, asset a cui il patrimonio familiare presidenziale è fortemente esposto. Lo riferisce il Bloomberg Billionaires Index, che riferisce che che l’ammontare del patrimonio netto della famiglia è passato da 7,7 miliardi a 6,7 miliardi di dollari. Bitcoin ha infatti perso nelle ultime settimane una parte importante dei guadagni accumulati nel 2025. Dopo aver toccato nuovi massimi a inizio ottobre, il prezzo è sceso rapidamente fino a 80.000 dollari e poi si è stabilizzato su livelli un po’ più alti (circa 86.000). Si tratta di una vera inversione del trend rialzista che aveva caratterizzato i mesi precedenti. Deutsche Bank parla di “1.000 miliardi di dollari di valore cancellati” sul totale della capitalizzazione del settore.
La passione di Donald per le monete virtuali
La predilezione dei Trump verso il mondo cripto è cosa nota, tanto che la forte speculazione in questo asset digitale aveva fatto guadagnare circa un miliardo alla famiglia presidenziale nei soli primi sei mesi del 2025. Risale a qualche giorno fa la notizia di un accordo tra Trump e Crypto.com per lo sviluppo di una piattaforma di scommesse politiche e sportive dal nome di “Truth predict”. Oltre a ciò Trump Media, l’azienda di media e tecnologia di famiglia, ha iniziato ad accumulare token CRO, la nuova criptomoneta di Crypto.com, con un portafoglio che a settembre valeva 147 milioni di dollari. Da allora, CRO ha perso circa il 50%.
Secondo Bloomberg sostiene Trump Media avrebbe speso circa 2 miliardi di dollari a luglio per acquistare Bitcoin e derivati correlati, comprese le opzioni. All’epoca, il valore di Bitcoin si aggirava intorno ai 115.000 dollari, il che significa che i 11.500 BTC della società sono ora in rosso di circa il 25%. La famiglia possiede inoltre una consistente riserva di token WLFI, la criptovaluta speculativa legata all’orbita trumpiana, che per un breve periodo ha sfiorato una valutazione teorica vicina ai 6 miliardi di dollari. Ma ora il valore è sceso a 3,15 miliardi di dollari e quelle monete rimangono bloccate e non negoziabili, quindi non sono nemmeno conteggiate nelle stime del patrimonio netto di Bloomberg.
La commistione tra i Trump e i selvaggi investimenti cripto ha anche dei lati sinistri: La Trump Organization e la saudita Dar Global hanno concluso la scorsa settimana un accordo per un resort alle Maldive di extralusso da finanziare attraverso la tokenizzazione immobiliare. Ma c’è di più: secondo il sito di Cnbc, Elizabeth Warren e Jack Reed, due senatori americani, hanno chiesto un’indagine sulla World Liberty Financial, l’azienda di criptovalute della famiglia Trump per presunti legami con acquirenti illeciti in Corea del Nord, Russia, Iran. Legami che, secondo i senatori, costituirebbero una seria minaccia per la sicurezza nazionale.
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