La sola Wall Street non basta più. La brama di investire su tutto, e in qualsiasi momento, sta spingendo i mercati finanziari a riscrivere le regole del gioco. E a volte i confini tra investimento e gioco d’azzardo diventano molto nebulosi con milioni di giovani attirati dalla prospettiva di guadagni facili in tempi rapidissimi. Secondo la Federal Reserve, dal 2016 al 2022 gli statunitensi under 35 sono passati dall’essere la fascia meno propensa a investire a quella più attiva. Gran parte di questo boom è riconducibile al fenomeno del «trading alla Robinhood». L’app d’investimento dall’interfaccia intuitiva e gamificata con notifiche costanti e grafici colorati a cui si aggiunge l’uso di sistemi di punti o di livelli che incentivano gli utenti a una maggiore fidelizzazione; un sistema che spinge gli utenti «a sviluppare, nell’uso della piattaforma, dinamiche proprie del gioco anche grazie a forme di gratificazione diverse da quelle meramente finanziarie», spiega la Consob in un recente paper sul fenomeno della gamification degli investimenti.
Tenev ammalia i giovani
Tutto pensato per incentivare al massimo l’attività di trading, come un social network travestito da piattaforma di investimento. E propria la creatura guidata da Vlad Tenev è ormai l’emblema della finanza «pop» dove la volatilità è una forma di intrattenimento e una semplice app è una porta d’accesso per investire in qualsiasi cosa. Robinhood non fa pagare commissioni ai clienti, ma incassa dai grandi intermediari che eseguono gli ordini. Il «payment for order flow» implica che più gli utenti fanno trading, più la società guadagna. Il trading compulsivo è quindi la vera linfa che fa lievitare i guadagni della piattaforma e così il parterre dell’app risulta sempre più affollato di prodotti: oltre alle azioni, ampio spazio alle criptovalute e a strumenti speculativi complessi come le opzioni; da poco si può puntare anche su eventi tramite derivati chiamati «event contracts», con scommesse che spaziano da chi verrà candidato all’Oscar a se un dildo verde verrà lanciato in campo durante una partita di basket. «Bisognerebbe aiutare le persone a capire la differenza tra gioco d’azzardo, trading e investimenti, mentre alcune aziende cercano di confondere i confini», è l’avvertimento di Andy Reed, responsabile della ricerca sull’economia comportamentale di Vanguard.
Il modus operandi molto aggressivo di Robinhood ha dato i suoi frutti in termini di utenti, oltre 27 milioni, e di valorizzazione in Borsa, arrivata a 130 miliardi di dollari con il suggello dell’inclusione dell’indice S&P 500 dopo una cavalcata che ha visto il titolo quintuplicare il proprio valore. L’app guadagna grazie all’iperattività dei suoi utenti giovani e poco importa se le loro risorse siano limitate (il saldo medio dei conti è di circa 10mila dollari, contro i 250mila di un cliente della piattaforma d’investimento Schwab), quello che conta è che il trading compulsivo sia sempre attivo.
Scommessa
Il ceo Vlad Tenev non nasconde il suo prossimo obiettivo, la tokenizzazione, che ha paragonato a un treno merci che non può essere fermato. «Potresti tokenizzare un Picasso, i Washington Wizards, i crediti di carbonio o i diritti di pubblicazione di un musicista preferito. È qui che inizia la rivoluzione degli investimenti», è il Tenev pensiero. Per metterlo in atto ha attraversato l’oceano lanciando a metà 2025, con una presentazione in pompa magna da Cannes, le azioni tokenizzate su blockchain; un primo step per attaccare il mercato europeo; in pochi mesi ha inondato il mercato con 500 token di azioni ed Etf Usa. Le token stocks o azioni digitali che dir si voglia non sono azioni vere e proprie, ma derivati conformi alla direttiva Mifid II e non danno quindi diritti di voto tipici di un azionista. Strumenti che se non spiegati correttamente rischiano di creare potenziale confusione su cosa possegga realmente l’investitore.
La ratio dell’innovazione sta nel fatto che trasformano un asset reale in uno digitale trasferibile tra wallet o piattaforme, senza la necessità di intermediari tradizionali e con costi contenuti. Altro elemento caratterizzante è che possono essere scambiati 24 ore al giorno, senza commissioni (è però prevista una commissione di conversione Fx dello 0,10%). Oltre alle classiche big di Wall Street – da Apple a Nvidia – il neobroker ha proposto due token su azioni private, quindi non quotate, ossia su OpenAI e SpaceX. L’operazione ha fatto storcere il naso alle autorità e alle stesse società private coinvolte. La casa madre di ChatGpt ha subito obiettato circa il fatto che non è stato approvato alcun trasferimento di azioni e la Banca di Lituania, attraverso la quale Robinhood distribuisce i suoi servizi e prodotti in tutta l’Ue, ha chiesto chiarimenti su come funzionano questi token su azioni non quotate in quanto «le informazioni per gli investitori devono essere fornite in un linguaggio chiaro, equo e non fuorviante».
Europa terreno di caccia
La tokenizzazione è un fenomeno che non riguarda solo le azioni e a Wall Street viene vista come una potenziale rivoluzione negli investimenti. «Il settore finanziario è all’inizio della tokenizzazione di tutti gli asset», ha affermato recentemente Larry Fink, ceo di BlackRock. Il mercato globale degli asset tokenizzati, che a oggi vede prevalere il settore immobiliare, è stimato a circa 1.244,18 miliardi di dollari quest’anno e si prevede che salirà a 5.254,63 miliardi di dollari entro il 2029, con un tasso di crescita medio annuo del 43,36%. Anche asset come l’oro sono coinvolti con l’emittente di stablecoin Tether che ha visto un balzo del 60% a 2,1 miliardi di dollari a ottobre il valore del suo token Xaut, garantito dall’oro.
Tornando alle azioni tokenizzate, secondo Binance Research potrebbero superare una capitalizzazione di mercato di 1,3 trilioni di dollari se solo l’1% delle azioni globali venisse tokenizzato sulla blockchain. Tra le piattaforme che stanno inondando il mercato di token stocks c’è anche Kraken che nel terzo trimestre ha riportato un volume di scambi di 5 miliardi di dollari nella nuova piattaforma xStocks, dedicata solo a questi strumenti e presente in Europa da settembre, a differenza di Robinhood propone scambi 24/24 e sette giorni su sette e ha già generato più di 1 miliardo di dollari in transazioni on-chain.
In rampa di lancio anche Bitpanda ed eToro, con quest’ultima che ha annunciato l’arrivo nella sua piattaforma di circa 100 token stocks statunitensi.
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