La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato il ‘Big Beautiful Bill’ del presidente Trump, passo fondamentale per la sua trasformazione in legge.
Il pacchetto di oltre 1.000 pagine prevede tagli fiscali, tagli alla rete di sicurezza sociale del governo e nuove spese per Washington. Trump l’ha definita “probabilmente la legge più significativa che verrà mai firmata” e chiedendo al Senato di approvarla rapidamente.
Perché il “Big Beautiful Bill” è importante?
La proposta dei Repubblicani prevede quasi 3.000 miliardi di dollari prevede in primo luogo il prolungamento di tagli fiscali (quelli del 2017 messi in atto dal Trump 1), inclusi gli attuali scaglioni e aliquote dell’imposta sul reddito. Il costo totale di queste modifiche supera i 2700 miliardi di dollari. C’è poi la riduzione della spesa per programmi sociali come Medicaid e SNAP (Supplemental Nutrition Assistance Program ovvero i cosiddetti food stamp per l’assistenza alimentare delle famiglie a basso reddito).
“I Repubblicani (anche con qualche contrasto interno) stanno spingendo per una riforma fiscale di ampia portata che riplasmerebbe il sistema di tasse e spesa pubblica degli Stati Uniti per i prossimi dieci anni. Ribattezzata da Trump “big beautiful bill”, la proposta aumenterebbe il deficit nazionale di quasi 3.000 miliardi di dollari entro il 2034, principalmente a causa di massicci tagli fiscali e riduzioni modeste della spesa”, rimarca Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia.
Per compensare parzialmente, il piano introduce requisiti lavorativi per chi riceve Medicaid, controlli più severi sull’idoneità e tagli ai fondi per gli stati che coprono immigrati irregolari (625 miliardi risparmiati). Si aggiungono 300 miliardi di risparmi nel programma SNAP, aumentando da 54 a 64 anni l’età per cui vale l’obbligo di lavorare per ricevere aiuti alimentari.
Risvolti per i mercati
Il disegno di legge rappresenta un cambiamento profondo nelle priorità fiscali degli Stati Uniti e potrebbe ridefinire il bilancio federale e la rete di protezione sociale per un intero decennio. “In un contesto di debito crescente, è un chiaro segnale che il consolidamento fiscale non è una priorità”, aggiunge Diodovich,.
In caso di approvazione gli effetti sui mercati azionari appaiono contrastanti: i tagli fiscali favoriscono PMI e finanza, ma i tagli a Medicaid e SNAP possono penalizzare i consumi di base e il settore healthcare.
Diodovich sottolinea come le azioni di auto elettriche e rinnovabili rischiano forti ribassi per l’eliminazione degli incentivi. Sul mercato valutario, dollaro più forte nel breve ma debole nel lungo periodo. Rendimenti americani più alti potrebbero attrarre capitali stranieri, rafforzando il dollaro. “I timori di pressioni inflazionistiche potrebbero ritardare i tagli dei tassi di interesse da parte della FED. Nel medio lungo periodo le preoccupazioni degli investitori sul debito potrebbero incrinare la fiducia sull’economia USA e indebolire il biglietto verde”.
“Sul mercato obbligazionario, rendimenti più alti – conclude l’esperto di IG – . L’aumento del deficit comporta più emissioni di titoli pubblici, spingendo i rendimenti al rialzo e calo dei prezzi dei bond”.
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