Oltreoceano la stagione degli utili ha confermato che la leadership in termini di crescita dei profitti è ancora saldamente in mano ai colossi tecnologici statunitensi nei mercati globali. Sei delle cosiddette “Magnifiche 7” hanno già presentato i risultati, con Nvidia che, come di consueto, arriverà un po’ dopo (il 27 agosto) in quanto il suo esercizio fiscale è sfasato di un mese. Il test conti è ancora da superare, ma Nvidia già gongola in anticipo – con titolo che ha ripetutamente aggiornato i massimi storici e si è spinto questa settimana fino a 180 $ con una capitalizzazione record di 4,39 trilioni di dollari – alla luce del boom di spese per l’AI da parte delle big tech che è tutto farina nel sacco del colosso dei chip per l’AI.
Nvidia inarrestabile
Nvidia, esattamente un mese fa (9 luglio) ha superato per la prima i 4mila miliardi di valore e le basterebbe un ulteriore balzo di circa il 14% per arrampicarsi alla successiva soglia dei 5 trilioni. Negli ultimi sei mesi il balzo è stato del 51% e rispetto ai minimi del 7 aprile sotto i 90 dollari il titolo ha più che raddoppiato.
I numeri sono stati solidi anche in alcuni casi il mercato ha storto il naso e il filo conduttore che sembra dettare l’umore degli investitori sono sempre più i riscontri legati all’intelligenza artificiale, ossia chi tra le big tech ha dimostrato una monetizzazione concreta degli ingenti investimenti nell’AI. Al contrario, chi latita sui fronti chiave — dall’AI al cloud — è stato penalizzato.
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Punti chiave dalla stagione degli utili
Nonostante i rischi evidenti legati ai dazi, vi è stato un impatto diretto minimo nei risultati di questa tornata. Tuttavia, alcuni commenti, in particolare da Tesla, hanno evidenziato preoccupazioni riguardo a possibili interruzioni della catena di approvvigionamento e ai rischi sulla domanda derivanti dalle decisioni politiche nella seconda metà dell’anno.
Emerge poi un aumento della spesa in conto capitale per l’AI da parte di Meta, Microsoft, Alphabet e Amazon. “Le linee guida sulla spesa in conto capitale sono state riviste al rialzo, con gran parte degli investimenti destinati all’infrastruttura AI. Questo riflette fiducia nella domanda a lungo termine, ma allo stesso tempo alza l’asticella in termini di capacità di esecuzione e di monetizzazione”, rimarca Charu Chanana, market strategist di BG Saxo e Saxo Bank.
Così aziende come Meta e Microsoft, che stanno già mostrando reali contributi al fatturato grazie all’AI, sono state premiate. Al contrario, quelle con strategie AI ambigue o in ritardo hanno visto reazioni più contenute.
Altro elemento importante è la pubblicità digitale. Qui Meta e Alphabet continuano a mostrare forza; tuttavia, il mercato è sempre più focalizzato sulla capacità delle aziende di usare l’AI per guidare spese pubblicitarie più efficienti e mirate.
Infine, riscontri contrastanti dalla “nuvola”. Azure e Google Cloud hanno registrato una crescita impressionante, mentre AWS ha significativamente rallentato. “Il mercato considera il cloud come un terreno chiave per l’adozione dell’intelligenza artificiale da parte delle imprese e sta premiando i player che stanno guadagnando quote di mercato”, asserisce Chanana.
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Cosa implica la brama di AI per Nvidia
Come detto all’appello manca Nvidia, che si trova al centro dell’universo degli investimenti tecnologici. Con quasi tutte le big che aumentano, e non poco, la spesa in conto capitale legata all’AI, le aspettative per gli utili del secondo trimestre di Nvidia di fine agosto sono estremamente alte. Nel dettaglio Meta, Microsoft, Amazon e Alphabet stanno tutte investendo con forza nelle infrastrutture per l’AI.La domanda di chip avanzati utilizzati per l’allenamento e l’esecuzione di modelli AI rimane robusta e Nvidia non è solo un produttore di chip, offre anche una piattaforma software completa che facilita agli sviluppatori e alle aziende la costruzione e distribuzione delle applicazioni AI.
“Ma le aspettative sono già elevate – spiega l’esperta di BG Saxo – . Dopo diversi trimestri di enormi successi, gli investitori ora vogliono qualcosa in più dei numeri forti. Osserveranno eventuali rialzi delle previsioni e qualsiasi segnale che la domanda per i chip e il software di Nvidia sia sostenibile oltre il 2025”.
Detto che gli utili Nvidia in arrivo a fine mese rappresentano il test più grande sulla domanda di infrastruttura AI e sulle aspettative degli investitori, il settore tech dovrà guardare anche alle implicazioni del Big Beautiful Bill per la domanda di veicoli elettrici, crediti, e sentiment sulla tecnologia pulita; al trend di deregolamentazione – soprattutto sotto la direzione delle politiche statunitensi attuali, potrebbero alimentare ulteriori spese in conto capitale e ottimismo sul mercato; infine, agli impatti dei dazi con il possibile emergere di rischi di crescita nella seconda metà dell’anno.
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