Da Londra all’Italia, non solo per lasciarsi alle spalle il cielo grigio e assaggiare la buona cucina. Molti facoltosi uomini d’affari hanno deciso di abbandonare la capitale della finanza britannica per motivi fiscali e, sempre più spesso, scelgono Milano come nuova residenza. Secondo i dati della società di consulenza Henley & Partners, il capoluogo lombardo è all’undicesimo posto nella classifica delle città maggiormente attrattive per i più abbienti: dal 2014 al 2024, i “Paperoni” sono infatti aumentati del 24 per cento. Si tratta, per la precisione, di 115mila milionari e 17 miliardari. A Roma, invece, i milionari sono oltre 51mila e i miliardari sono 9, con una crescita negli ultimi 10 anni del 9 per cento. Londra invece sconta un calo del 12% e, nell’ultimo anno, si è posizionata sesta nel ranking di Henley & Partners, perdendo il suo posto tra le cinque metropoli più gettonate.
Milionari e miliardari in fuga da Londra
Alla base di questo trend di migrazione, secondo molti analisti, c’è l’abolizione del regime fiscale preferenziale per i cosiddetti “non-dom”. Con questo termine si indicano le persone residenti ma non domiciliate nel Regno Unito che, grazie a un regolamento risalente a oltre due secoli fa, pagavano le tasse solo sui guadagni realizzati in Uk ma non su quelli conseguiti in altri Paesi. Tali regole, che nel corso del tempo hanno spinto molti uomini d’affari a spostare la propria residenza in Gran Bretagna, hanno però perso di efficacia il mese scorso. Non si tratta dell’unica misura intrapresa in questa direzione dal governo guidato dal laburista Keir Starmer: è infatti stata imposta una tassa di successione pari al 40% sugli asset detenuti all’estero, finora esenti.
Un ecosistema, insomma, meno favorevole ai detentori di grandi patrimoni, che sono in cerca di altre residenze. Tra questi ci sono personaggi noti nel mondo delle grandi imprese, come Lakshmi Mittal, presidente e proprietario di ArcelorMittal, il colosso del settore siderurgico che aveva acquisito l’Ilva di Taranto. La sua famiglia detiene un patrimonio di 15 miliardi di sterline. In precedenza anche Frédéric de Mèvius, uno degli eredi delle famiglie fondatrici di AB InBev, il più grande produttore di birra al mondo, aveva spostato la residenza dal Regno Unito al Belgio.
Altri invece hanno scelto l’Italia come nuova residenza, dato che il nostro Paese vanta contesto fiscale più conveniente. Il regime speciale introdotto dalla Legge di Bilancio 2017 continua infatti ad attrarre persone con un alto patrimonio che preferiscono trasferire la propria residenza fiscale in Italia. I vantaggi includono un’imposta sostitutiva forfettaria sui redditi esteri pari a 200mila euro annui (100mila per chi si è trasferito prima del 10 agosto 2024) ed è possibile estendere il regime ai familiari idonei con imposta ridotta a 25mila euro ciascuno.
La flat tax che rende attrattiva l’Italia
Tra i Paperoni che hanno scelto l’Italia, ha suscitato particolare attenzione Bernard Arnault, ceo del gruppo francese Lvmh. Dopo lunghe trattative, ha acquistato Casa degli Atellani attraverso la sua holding di famiglia Financière Agache. La storica dimora rinascimentale milanese, nota anche per ospitare nel suo giardino la Vigna di Leonardo da Vinci, è situata in Corso Magenta, nel cuore di Milano. A essere ceduta dalle precedenti famiglie proprietarie – i Castellini Baldissera e Piero Maranghi, pronipote di Piero Portaluppi (l’architetto che aveva restaurato la villa) – non è stato solo l’immobile ma l’intera San Lorenzo, la società che lo deteneva. Ha scelto il capoluogo lombardo anche Richard Gnodde, vicepresidente di Goldman Sachs International. Il manager, secondo quanto riporta il quotidiano City AM, si trasferirà a Milano proprio a causa dei cambiamenti fiscali nel Regno Unito. Gnodde, considerato uno dei banchieri più influenti della City, è entrato in Goldman Sachs nel 1987 e ha lavorato anche a Hong Kong, Tokyo e Singapore.
Si è trasferito in Italia anche Nassef Sawiris che, con un patrimonio netto stimato a 8,7 miliardi di dollari, è considerato l’uomo più ricco d’Egitto. Sawiris ha investito molto nella proprietà di realtà sportive, in particolare è il patron della squadra di Premier League Aston Villa.
Milano la meta privilegiata
Il trend di attrattività per il nostro Paese e, in particolare, per il capoluogo lombardo, è confermato dai dati dell’ufficio anagrafe del Comune di Milano (raccolti dall’Adnkronos): dal 2017 in poi sono aumentati i trasferimenti da Francia e Regno Unito. Dalle 343 iscrizioni da parte di cittadini d’Oltralpe nel 2017, si è saliti a 456 nel 2021, per arrivare a 577 nel 2023. Per quanto concerne, invece, i cittadini provenienti dalla Gran Bretagna, il numero è passato dalle 163 del 2017 alle 215 del 2023, con un picco di 402 iscrizioni nel 2020 (anno dell’entrata in vigore della Brexit).
L’agenzia immobiliare Engels & Volkers, riporta inoltre che a Milano la domanda di immobili di lusso con quotazioni di vendita oltre i 2 milioni di euro, situati in zone prestigiose e in buono stato di manutenzione ha registrato una crescita costante nel 2024, con conseguente aumento dei prezzi.
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