Canva fa un passo verso la quotazione in Borsa. La società australiana, nota per la sua piattaforma di design usata da centinaia di milioni di utenti, ha annunciato l’avvio di una maxi operazione di vendita di azioni riservata ai dipendenti. Il tutto a una valutazione di 42 miliardi di dollari, con un balzo del 30% rispetto alla stima di inizio 2024.
Lo riportano alcune agenzie di stampa internazionale, come Bloomberg e Reuters, interpretando la mossa come un chiaro segnale che l’Ipo (Initial Public Offering, ovvero offerta pubblica di acquisto), non è più un’ipotesi lontana, ma un obiettivo sempre più concreto, forse già nel 2025.
Un assaggio di Borsa per i dipendenti
Il programma permette ai dipendenti di monetizzare parte delle proprie azioni, vendendole sia a investitori esistenti sia a nuovi attori entrati nel capitale, tra cui spicca la divisione di gestione patrimoniale di JPMorgan Chase & Co.
La domanda da parte del mercato è stata “notevolmente superiore alle attese”, secondo quanto riportano le agenzie citando Cliff Obrecht, co-fondatore dell’azienda: “La risposta straordinaria degli investitori è una forte dimostrazione di fiducia nel nostro slancio e in ciò che stiamo costruendo”, avrebbe dichiarato.
La spinta dell’intelligenza artificiale
Canva sta cavalcando la rivoluzione dell’IA per rafforzare la sua posizione in un mercato sempre più affollato. Solo ad aprile ha lanciato nuovi strumenti basati su intelligenza artificiale, tra cui un editor fotografico e una funzione di conversazione intelligente, puntando a conquistare il pubblico aziendale e strappare quote alla storica rivale Adobe.
La competizione è serrata: Adobe investe nella sua IA proprietaria Firefly, mentre la californiana Figma, valutata 34 miliardi di dollari dopo la recente Ipo, rappresenta un altro potente concorrente.
I numeri di Canva
Nata nel 2013 da un’idea della ceo Melanie Perkins, Canva è passata dall’essere una startup promettente a una piattaforma globale con oltre 240 milioni di utenti attivi mensili e più di 3,3 miliardi di dollari di fatturato annuo.
La vendita di azioni ai dipendenti non solo offre liquidità al personale, ma consente a Canva di restare privata più a lungo, in attesa del momento giusto per sbarcare in Borsa.
Sebbene la società non abbia ancora rilasciato nulla di ufficiale sulla quotazione, gli indizi puntano verso un debutto nel 2025. Lo scorso anno, il sito The Information aveva anticipato proprio questa tempistica.
Intanto, la mossa di Canva consolida la sua immagine di “unicorno maturo”, pronto per il grande salto. E se il mercato continuerà a rispondere con questo entusiasmo, il debutto in Borsa potrebbe trasformarsi in uno degli eventi tech più attesi nel prossimo futuro.
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