Un contributo del +2,5% alla crescita del Pil italiano e la creazione di 117mila nuovi posti di lavoro potenziali. Sono questi i dati principali del rapporto Nucleare in Italia: dal dire al fare presentato dall’Ain (Associazione italiana nucleare). Firmato anche il memorandum con Anima Confindustria per rafforzare la filiera industriale nazionale.
”Le rinnovabili stanno aumentando la loro presenza nel mix energetico ma da sole non bastano a garantire stabilità e sicurezza del sistema – afferma Stefano Monti, presidente dell’Ain e della European nuclear society, richiamando la necessità di un approccio integrato alla transizione energetica verso la decarbonizzazione – il recente accordo europeo che dal 2027 sancirà lo stop al gas russo conferma quanto sia urgente affiancare alle rinnovabili anche fonti programmabili, sicure e affidabili. Il nucleare non rappresenta solo una scelta climatica ma una leva strategica per la sicurezza degli approvvigionamenti. Per questo l’Italia deve investire in filiere qualificate, competenze avanzate e capacità produttive”.
Il ministro
“Il passaggio dal dibattito all’attuazione richiede una comunicazione chiara, inclusiva e basata su evidenze scientifiche – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin -. Il nucleare può contribuire in modo decisivo alla sicurezza energetica, alla competitività industriale e agli obiettivi climatici del Paese, ma solo attraverso un confronto trasparente con istituzioni, imprese, comunità scientifiche e cittadini” in modo che “le scelte sul futuro energetico siano condivise, comprese e sostenibili”.
Leggi anche:
Sull’algoritmo vince l’energia
Altro che rinnovabili, il mondo va a carbone. L’Ue finisce beffata dal consumo record
© Riproduzione riservata