Sono state uno dei casi simbolo della crisi del mercato immobiliare Usa del 2008 e ora Donald Trump sta lavorando alla quotazione in Borsa entro il 2025. È tempo di riscatto per Fannie Mae e Freddie Mac, due colossi del credito ipotecario americano nazionalizzati durante la crisi del 2008?
Secondo il Wall Street Journal, il piano allo studio valuta le due società 500 miliardi di dollari e prevede la vendita del 5-15% delle loro azioni. L’offerta potrebbe raccogliere circa 30 miliardi di dollari e partire già entro la fine dell’anno. I piani in preparazione mirano a valutare le società, nel loro complesso, a circa 500 miliardi di dollari.
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Fannie e Freddie, che raggruppano e vendono mutui, sono sotto il controllo del Governo dalla crisi finanziaria del 2008 dei subprime e si affidano a una garanzia governativa per proteggere gli investitori dalle perdite. Non è chiaro se le due società si quoteranno in Borsa come un’unica entità o come due compagnie separate.
Sta di fatto che si tratterebbe di un riscatto dopo il mega crack del 2008. Fannie Mae e Freddie Mac si occupavano essenzialmente dell’acquisto e del riconfezionamento di mutui e prestiti per la casa, ma sono entrambe fallite quando è scoppiata la Grande Crisi e poi sono state messe sotto tutela e controllate dal governo. Ora l’amministrazione americana vorrebbe nuovamente privatizzarle.
«Sto prendendo in seria considerazione» l’idea di privatizzare Fannie Mae e Freddie Mac, ha scritto lo scorso 21 maggio Donald Trump sul suo social Truth riferendosi ai due colossi del credito ipotecario americano. «Parlerò con il segretario al Tesoro Scott Bessent e quello del commercio Howard Lutnick e prenderò una decisione nel futuro a breve. Fannie Mae e Freddie Mac stanno facendo molto e il momento sembra quello buono».
Una mossa del genere porrebbe fine a 17 anni di tutela del governo federale sulle due società, che hanno svolto un ruolo centrale nel sistema di finanziamento immobiliare americano fornendo liquidità al mercato dei mutui.
Alcuni esperti avvertono che la separazione di Fannie Mae e Freddie Mac dal controllo governativo potrebbe provocare un aumento dei tassi sui mutui e limitare l’accesso a prodotti ipotecari popolari, come il mutuo a tasso fisso trentennale, in un momento in cui l’accessibilità economica della casa rimane fuori dalla portata di molti americani.
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