Nvidia ha ormai superato ogni scala tradizionale. La corsa forsennata a Wall Street ha portato il colosso dei chip IA a una valorizzazione che non ha precedenti. La capitalizzazione della società di Santa Clara ha superato questa settimana i 5.000 miliardi di dollari, un traguardo che la pone non solo al vertice delle aziende globali, ma mette anche in prospettiva il confronto con intere economie.
Il valore di Nvidia, la più grande vincitrice dell’esorbitante spesa per l’intelligenza artificiale, supera infatti addirittura il Pil della Germania, terza maggiore economia al mondo, e circa il doppio di quello dell’Italia (2,5 mld $).
Andando a fare un confronto con i valori delle società italiane il divario diventa quasi imbarazzante in quanto si passa delle decine di miliardi per le maggiori società italiane (Eni, Enel, Intesa Sanpaolo, Unicredit, etc.) e le migliaia di miliardi di Nvidia.
Unicredit, primo titolo di Piazza Affari per market cap con 97 miliardi, vale 44 volte meno di Nvidia. Enel, terza forza di Piazza Affari con una capitalizzazione si aggira sugli 87 miliardi, risulta pari a circa 1/50 del valore di Nvidia. Ferrari (61 miliardi) vale un/70 di Nvidia e Generali (50 mld) vale solo 1/86.
L’ascesa inarrestabile di Nvidia
Le azioni di Nvidia sono aumentate di oltre il 1.000% dal rilascio di ChatGPT alla fine del 2022, che è alimentato dai chip di Nvidia. La dominanza nei chip per l’intelligenza artificiale l’ha trasformata da produttore di GPU a nodo centrale della nuova infrastruttura digitale globale.
L’azienda, fondata nel 1993, ha impiegato 30 anni per raggiungere una valutazione di 1 trilione di dollari, superando il traguardo due anni fa. Ma da allora ha quintuplicato il suo valore a causa delle incessanti richieste dei suoi chip, che addestrano ed eseguono sistemi di intelligenza artificiale.
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