Il cavallino corre ancora veloce e ora sfreccia all’asta di RM Sotheby’s in occasione della Monterey Car Week 2025, in corso proprio in questi giorni. Tre esemplari straordinari di Ferrari F40, la supercar più amata di Maranello, saranno i pezzi più ambiti da collezionisti e investitori di tutto il mondo. Non solo oggetti da collezione, ma espressioni di tre anime differenti della vettura simbolo della sportività italiana.
Si tratta, infatti, di una rarissima versione LM Michelotto da competizione, di un esemplare mai utilizzato dal 1990 e di una sorprendente interpretazione in livrea azzurra, frutto di un accurato restomod. Tre declinazioni di un’auto che ha segnato l’immaginario collettivo, e che oggi rappresenta tanto un patrimonio culturale quanto un asset da investimento. Il loro valore? Milionario, ovviamente.
Il mito della F40
La Ferrari F40 non è una semplice auto, ma un pezzo di storia dell’ingegneria e del design italiani. È l’ultimo progetto approvato da Enzo Ferrari in persona, nato nel 1987 per celebrare i quarant’anni della casa del cavallino rampante. A firmare l’architettura tecnica è Nicola Materazzi, che partendo dalla base della 288 GTO Evoluzione ha dato vita a una supercar capace di ridefinire il concetto stesso di prestazione. Il motore, un V8 biturbo da 2,9 litri, eroga 478 cavalli, mentre la carrozzeria in materiali compositi permette di contenere il peso in soli 1.160 chili. Il risultato? Una velocità massima superiore ai 320 chilometri orari e un titolo che all’epoca fece storia: auto di serie più veloce del mondo. A completare l’opera, il design firmato Pininfarina, una sintesi perfetta tra aerodinamica e bellezza pura, ancora oggi capace di emozionare. Il valore di questo bolide è stimato tra 2,4 e 2,6 milioni.
La F40 LM Michelotto
Occhi puntati poi sulla LM Michelotto, versione da corsa estrema e preziosissima. Prodotta in appena 19 esemplari, rappresenta l’apice dell’evoluzione della F40 in chiave racing: motore, telaio e aerodinamica sono stati profondamente rivisitati per offrire prestazioni da vero bolide da pista. Secondo le stime degli esperti, il valore potrebbe superare gli 8 milioni di euro, attirando l’interesse dei collezionisti più esigenti a livello internazionale.
Un “time capsule” del 1990 e un bolide azzurro
Accanto a questa regina della pista, l’asta proporrà due interpretazioni stradali altrettanto cariche di fascino. La prima è definita “time capsule”: un esemplare mai acceso né guidato dal 1990. Conservato in condizioni assolutamente originali, rappresenta un sogno per i puristi, alla ricerca di una F40 come appena uscita dalla fabbrica.
La seconda è una rivisitazione contemporanea, che dimostra la capacità della F40 di reinventarsi senza perdere la propria identità. Sottoposta a un accurato restomod, questa vettura si presenta in una inedita livrea azzurra, un colore che rompe con la tradizione per esaltare la personalità unica del modello. In questo caso la vendita è stimata tra i 2 milioni e i 2 milioni e mezzo.
I tre esemplari all’asta rappresentano valori diversi ma complementari: la ricerca della prestazione assoluta, la conservazione maniacale dell’originalità e la capacità di reinterpretarsi nel tempo. Il tutto racchiuso in una delle carrozzerie più iconiche mai realizzate.
© Riproduzione riservata