Incipit di settimana con la retromarcia per Ferrari che cede circa il 2,5 per cento in Piazza Affari a quota 332 euro. A pesare è la bocciatura arrivata stamattina da Morgan Stanley che ha ridotto la raccomandazione da overweight a equalweight con target price ridotto a 425 dollari dai 520 dollari indicati in precedenza. Revisione al ribasso che fa seguito al contestuale taglio delle stime di crescita che vanno a riflettere la decisione della casa di Maranello di limitare la produzione fino al 2030, in modo da preservare l’esclusività del marchio. Una scelta che secondo gli analisti è positiva per il valore del marchio sul lungo termine ma che limiterà l’espansione dei ricavi nel breve periodo.
Morgan Stanley ritiene che le preoccupazioni degli investitori siano generalmente giustificate e si aspetta che la Rossa segni una crescita media annua dei volumi dovrebbe essere attorno all’1,5% fino al 2030 contro il +6% del periodo 2012-2022. La banca d’affari indica un +5% per il fatturato dei prossimi tre trimestri.
Da inizio anno il titolo Ferrari non si è distinto in positivo con un saldo negativo di oltre il 19%.
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