Bitfarms, azienda globale specializzata nel mining di Bitcoin, sta gradualmente abbandonando questa attività, un cambiamento iniziato già alla fine dello scorso anno. L’azienda ha venduto parte dei suoi Bitcoin quando i prezzi erano alti e ha iniziato a trasformare i suoi centri di mining. Secondo il ceo Ben Gagnon, durante la recente conference call sui risultati del terzo trimestre, oggi è più redditizio gestire un singolo sito che offre potenza di calcolo come servizio rispetto al mining di Bitcoin.
Non è un caso isolato: la volatilità dei prezzi delle criptovalute e la forte concorrenza hanno reso il mining meno vantaggioso. Inoltre i data center consumano molta energia. Per questo diversi miner stanno collaborando con aziende tecnologiche per usare l’energia dei loro impianti in altri settori, in particolare per l’intelligenza artificiale. Altri grandi attori hanno già iniziato transizioni simili, Iren Limited ad esempio ha firmato recentemente un accordo di cinque anni da 9,7 miliardi di dollari con Microsoft. Core Scientific invece ha assicurato un accordo da 3,5 miliardi con CoreWeave e CleanSpark ha visto le sue azioni salire del 13% dopo aver annunciato la sua prima iniziativa di IA.
La trasformazione del sito di Washington dovrebbe essere completata entro la fine del 2026. Bitfarms ha già firmato un contratto da 128 milioni di dollari con una grande multinazionale americana, il cui nome non è stato reso noto, per fornire infrastrutture per data center. L’azienda ha liquidità disponibile e progetti di sviluppo anche in Quebec e Pennsylvania.
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