I mercati continuano a interrogarsi sulla presenza, oppure no, di una bolla IA. Fra loro anche Jefferies, che nel suo outlook 2026 smorza i timori del Cigno nero, anche se prevede un ampliamento del rally dell’intelligenza artificiale. “Non siamo preoccupati per una bolla AI, almeno non per ora“, scrivono gli esperti, ” Una delle differenze chiave rispetto all’era delle dot.com è la quantità di leva finanziaria nel sistema. Durante l’era delle dot.com, le valutazioni elevate erano accompagnate da un’elevata quantità di leva finanziaria nel sistema. Attualmente, la maggior parte degli investimenti è stata guidata da società con una forte liquidità. La leva finanziaria ha iniziato ad aumentare, ma probabilmente ci vorranno ancora un paio d’anni prima di arrivare al punto in cui dovremmo preoccuparci”.
La concorrenza cinese
L’analisi di Jefferies prosegue: “Crediamo invece in un ampliamento del rally AI. Finora lo sviluppo dell’AI si è concentrato sugli LLM e sui modelli linguistici. Esistono numerose altre applicazioni, tra cui difesa, sanità, finanza, che dovrebbero guadagnare maggiore attenzione nei prossimi anni. Riteniamo inoltre che DeepSeek e altre realtà Tech cinesi possano generare soluzioni AI con output comparabili ma a costi molto inferiori. Costi più bassi favoriranno un allargamento della diffusione dell’AI. Dal punto di vista di mercato, tutto ciò suggerisce che, pur continuando la buona performance del Tech USA, gli investitori dovrebbero ridurre parzialmente l’esposizione al Tech statunitense, aumentare quella al Tech cinese e diversificare in settori come robotica e software“.
Leggi anche:
Il cigno nero incombe e crescono i timori di una maxi-bolla IA sui mercati finanziari
Intelligenza artificiale in Borsa, parte la caccia alle Nvidia del futuro
© Riproduzione riservata