Tra gli investitori sono in aumento i timori legati al possibile scoppio di una bolla legata all’intelligenza artificiale. La maggior parte della crescita degli investimenti negli Stati Uniti viene dai data center che si occupano di intelligenza artificiale. Alcuni indicatori evidenziano il fatto che, senza l’effetto intelligenza artificiale, l’economia americana potrebbe già essere in recessione.
“Le bolle speculative nascono da prezzi troppo alti degli asset e credito eccessivo e sembra che adesso stiamo assistendo a entrambi. E ora più che mai è importante per gli investitori concentrarsi sulle azioni di aziende con una crescita prevedibile”, sottolinea David Souccar, direttore investimenti di Vontobel Quality Growth che nell’ambito IA preferisce puntare sulle principali aziende cloud perché hanno attività diversificate. “Amazon Web Services (AWS), Microsoft Azure e Google Cloud Platform (GCP) sono altamente redditizie e presentano altri driver di crescita a lungo termine, che conferiscono più forza per gestire il potenziale impatto di un calo della spesa nell’intelligenza artificiale. Nei semiconduttori applichiamo lo stesso approccio selettivo e low risk. Piuttosto che cercare di individuare quale designer di chip emergerà come vincitore, ci concentriamo su ‘pick and shovels’ che riforniscono l’intero settore. Tra questi, ad esempio, puntiamo su TSMC e Broadcom, entrambe fondamentali per la funzionalità e la scalabilità dei sistemi di AI, operano con barriere all’ingresso elevate e mantengono flussi di ricavi diversificati”.
Al di là del tech e dell’IA, l’esperto di Vontobel vede opportunità in titoli come ad esempio Ferrari con il fascino e il valore premium del marchio non dovrebbero diminuire, il che dovrebbe favorire una crescita stabile e non correlata al contesto attuale di mercato. “Netflix è un altro esempio interessante – prosegue l’esperto – che ha storicamente registrato un rendimento totale del 31% e beneficia di un modello di revenue stabile basato sugli abbonamenti”. Sebbene l’intelligenza artificiale possa influire su alcune caratteristiche della piattaforma Netflix, come la personalizzazione degli account o i consigli sui contenuti, la società non dovrebbe essere impattata dagli sviluppi nell’AI e la quota di mercato nello streaming dovrebbe rimanere solida.
Galderma, leader nel campo della dermatologia, è un altro caso interessante. “Opera in mercati unici e resistenti, come la salute della pelle e l’estetica, che non dipendono molto dalle tendenze macroeconomiche generali. L’azienda ha anche un business in crescita nel trattamento di alcune malattie della pelle. Anch’esso non è influenzato dai cicli economici. Questo triplo focus offre un flusso di entrate stabile e diversificato. Inoltre, l’impegno di Galderma nell’innovazione le ha permesso di crescere più del mercato. Come Ferrari, l’attività di Galderma non è legata all’intelligenza artificiale, il che fa sì che la sua crescita sia diversa dalle tendenze generali del mercato”.
C’è poi l‘Oréal, altro esempio di azienda europea con una crescita strutturale che non dipende dall’IA. “L’azienda beneficia della diversificazione geografica e di categoria – rimarca David Souccar – offrendo prodotti in un’ampia gamma di prezzi e sfruttando l’espansione a lungo termine del mercato della bellezza. La capacità di L’Oréal di innovare e identificare marchi emergenti da aggiungere al proprio portafoglio rafforza ulteriormente la sua posizione di leader globale in questo settore. Nonostante la crescita costante, L’Oréal è attualmente scambiata al di sotto dei suoi multipli di valutazione a lungo termine, rappresentando un punto di ingresso interessante per gli investitori. Waste Management, leader nel settore della raccolta dei rifiuti. Anche se il suo rendimento storico totale del 12% è inferiore a quello delle aziende preferite dall’intelligenza artificiale, Waste Management ha un business che resiste bene alle crisi economiche per la natura stessa dei servizi che offre, di importanza essenziale”.
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