Vera e propria debacle in Piazza Affari per Amplifon. Il titolo del colosso degli apparecchi acustici segna un tonfo di oltre il 25% sotto quota 15 euro, testando i minimi a oltre sei anni.
A innescare le vendite furiose sul titolo sono i deboli riscontri arrivati ieri dai conti del primo semestre, chiuso con un utile netto di 90,5 milioni di euro, in calo rispetto a 107,8 milioni registrati nel primo semestre del 2024. A far storcere il naso agli investitori è anche il taglio della guidance. Adesso il gruppo guidato da Enrico Vita adesso prevede ricavi in crescita del 3% a cambi costanti nell’intero 2025 e un margine operativo lordo rettificato del 23%, in revisione al ribasso rispetto all’obiettivo precedente di almeno il 24%.
Attivato anche un piano di efficientamento (rete negozi, backoffice, sourcing di servizi) che mira a recuperare 150-200bps di margine (35-50 milioni di beneficio netto) entro il 2027 a fronte di costi one-off per 35 milioni nel 2025-2026.
Amplifon ritiene che il trimestre appena archiviato rappresenti il bottom (fondo) e già nella seconda metà dell’anno Usa ed area Emea andranno a migliorare. In Italia il gruppo non vede contraccolpi legati al lancio di Nuance, visto che il calo del mercato è legato ai riacquisti e non ai nuovi clienti (così come in Spagna).
Analisti in allerta: “Intaccata l’attrattività della storia azionaria”
Barclays definisce i risultati e la nuova guidance una “delusione nonostante le basse aspettative”. “Gli utili sotto le attese e il colpo alla fiducia intaccano l’attrattività della storia azionaria”, è invece il giudizio degli analisti di Mediobanca che hanno rivisto la raccomandazione sul titolo da overweight a neutral.
Sforbiciata alla raccomandazione anche da parte di Banca Akros, passata da ‘buy’ ad ‘accumulate’ e target price rivisto da 25 a 22,50 euro e allineandosi alle nuove stime della società per redditività 2025. Per il biennio 2026 e 2027 gli analisti confermano una crescita delle vendite del +7%.
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