Doccia fredda per gli Stati Uniti. Moody’s Ratings ha declassato il merito di credito da Aaa a Aa1. L’agenzia di rating ha affermato che il declassamento di un gradino “riflette l’aumento in oltre un decennio del debito pubblico e dei rapporti di pagamento degli interessi a livelli significativamente più alti rispetto ai Paesi sovrani con rating simile”. Tuttavia, Moody’s ha anche cambiato il suo outlook da negativo a stabile, sostenendo la “eccezionale forza creditizia” degli Stati Uniti e il ruolo del dollaro come valuta di riserva mondiale.
Moody’s era l’ultima delle tre grandi agenzie di rating a ad avere ancora un giudizio tripla A sugli Usa. Anche riconoscendo la forza economica e finanziaria degli Usa, Moody’s rimarca che questa non compensi più il declino dei parametri fiscali. In particolare il debito federale è cresciuto bruscamente a causa dei continui deficit di bilancio. Secondo l’agenzia di rating il deficit sarà “trainato principalmente dall’aumento dei pagamenti per interessi sul debito, dalla crescita della spesa per prestazioni sociali e da un livello relativamente basso di entrate fiscali”.
Moody’s pone l’accento sul fallimento delle varie amministrazioni Usa e del Congresso nel concordare misure per invertire il trend di ampi deficit fiscali annuali e di aumenti nei costi degli interessi. “Non crediamo che le attuali proposte fiscali prese in considerazione porteranno a riduzioni pluriennali e materiali nelle spese automatiche e obbligatorie e nei deficit”.
La Casa Bianca non ci sta, ma attacca la Moody’s sbagliata
La Casa Bianca ha definito la mossa come una decisione politica. Steven Cheung, portavoce del presidente Donald Trump, ha individuato Mark Zandi, economista di Moody’s Analytics, in un post su X, accusandolo di essere un critico di lunga data delle politiche dell’amministrazione. “Nessuno prende sul serio la sua ‘analisi’. È stato dimostrato che si sbagliava più e più volte”, ha detto Cheung.
In realtà Moody’s Ratings è un gruppo separato da Moody’s Analytics.
La reazione dei mercati finanziari (annuncio è arrivato dopo la chiusura di Wall Street) è stata di un aumento dei rendimenti dei Treasury a 10 anni fino al 4,49%.
Intanto ieri la proposta di legge fiscale del presidente Donald Trump non è riuscita a superare un ostacolo procedurale chiave, poiché i repubblicani intransigenti che chiedono tagli alla spesa più profondi hanno bloccato la misura in una rara battuta d’arresto politica per Trump al Congresso. Il disegno di legge aggiungerebbe trilioni di dollari ai 36,2 trilioni di dollari di debito del governo federale nel prossimo decennio.
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