Botta e risposta a distanza tra Mps e Mediobanca. Nel giorno della presentazione dei conti trimestrali da parte di entrambe le banche, il primo ad accendere la bagarre è stato Alberto Nagel, ad di Mediobanca facendo un confronto tra l’Ops di Mps su piazzetta Cuccia e quella invece di Mediobanca su Banca Generali. “Tra le due proposte c’è una grandissima differenza nella generazione di valore. Le operazioni che generano valore sono quelle fra pari, all’interno della stessa categoria bancaria. Le migliori operazioni per Mps sono le combinazioni con banche commerciali che consentano di fare sinergie ed espandere quote di mercato nelle regioni”.
Non si è fatta attendere la replica di Luigi Lovaglio, ad del Monte dei Paschi. “Vorrei ringraziare l’amministratore delegato di Mediobanca che stamattina ha suggerito ciò che è meglio per Mps. Vorrei dire che noi siamo già svegli, siamo allerta e vogliamo davvero portare avanti questa operazione trasformativa”, è stata la replica ai consigli non certo disinteressati del collega Nagel.
Lovaglio si è soffermato anche sulla ratio dell’Ops di Mediobanca su Banca Generali (utilizzando la quota detenuta in Generali). “E’ difficile capire se questa operazione genera valore per gli azionisti su Mediobanca – – ha detto il banchiere lucano – mentre la nostra offerta crea immediatamente valore certo per gli azionisti di Mediobanca”. “I vantaggi finanziari dell’offerta su Banca Generali non sono evidenti mentre la nostra offerta è decisamente più allettante come proposta finanziare per gli azionisti di Mediobanca”, ha aggiunto Lovaglio senza farsi mancare un’altra frecciatina: “Dopo la nostra Ops Mediobanca si è svegliata ed è tornata a focalizzarsi sulle attività core e non a dipendere solo dai dividendi delle partecipate”.
Mps e Mediobanca, utili in crescita per entrambe
Oggi i conti del primo trimestre di Banca Mps hanno visto l’utile netto crescere del 24,2% a 413 milioni di euro, battendo il consensus Bloomberg che indicava profitti per 334,7 milioni. I ricavi mantenersi in area 1 miliardo di euro (-0,5%), risultato operativo netto a 448 milioni (+9,4% rispetto al trimestre precedente e +0,8% su base annua) in virtù della crescita delle commissioni (+6,5%), all’efficace ottimizzazione dei costi operativi (-1%) e alla riduzione del costo del rischio a 46 punti base.
Dal canto suo Mediobanca (che chiude il bilancio al 30 giugno) ha riportato un utile netto di 993 milioni nei primi nove mesi dell’esercizio 2024-2025, in crescita del 5% su base annua. Il margine d’intermediazione è salito del 5,3% a 2,77 miliardi, mentre il margine d’interesse è sceso dell’1,1% a 1,48 miliardi.
“L’aggregazione tra Banca Generali e Mediobanca, che abbiamo annunciato lo scorso 28 Aprile e che porteremo per approvazione da parte degli azionisti nell’assemblea del 16 Giugno, completa il percorso di trasformazione del gruppo Mediobanca in player diversificato, focalizzato su business ad elevata crescita e basso assorbimento di capitale, eccellente per creazione di valore per gli stakeholder. Con oltre il 50% dei ricavi nel Wealth Management ed oltre 210 miliardi di masse della clientela, MB diventerà un leader del Wealth Management, punto di riferimento nel panorama finanziario italiano ed europeo”, ha commentato Nagel.
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