L’incertezza nel mondo non fa che aumentare. Si aprono spiragli a Gaza, ma la trattativa sul piano di pace Usa potrebbe saltare da un momento all’altro. La guerra in Ucraina sembra lontana da una fine e la tensione fra Russia ed Europa aumenta giorno dopo giorno. Le economie mondiali sono alla presa con la stretta dei dazi, l’Ue con la crisi apparentemente inarrestabile della Francia. Eppure, le Borse restano in territorio positivo. In questo scenario, secondo Lombard Odier, la chiave è diversificare gli investimenti per ridurre i rischi. Nell’Investment strategy di ottobre, in particolare, la banca privata svizzera parte da uno scenario che prevede un rallentamento dell’economia americana, legato soprattutto alla mancata crescita dell’occupazione, ma senza una recessione. Una situazione che avrà impatti anche sui Paesi europei. Intanto, in Cina la crescita rallenta anche se sono attesi stimoli statali entro la fine dell’anno.
Lombard Odier al momento resta sovraesposta nei Paesi emergenti e aumenta l’esposizione nell’azionario svizzero, in particolare nell’healthcare. Al contrario, l’esposizione nell’azionario americano è passata da “small” a “underweight”.
L’oro
Nonostante l’oro stia già correndo (il 7 ottobre ha raggiunto nuovi massimi a 3.940 dollari l’oncia, il prezzo obiettivo indicato da Lombard Odier nel report), secondo la banca all’orizzonte non si vedono frenate sia perché i fattori di incertezza rimarranno, sia perché a questi si aggiungeranno il calo dei tassi di interesse Usa e il continuo deprezzamento del dollaro: “Crediamo che la domanda dell’oro continuerà a superare le forniture e che l’afflusso di investitori dovrebbe proseguire”.
Mercati emergenti
Interesse per i mercati emergenti che hanno avuto performance migliori rispetto a quelli sviluppati. La posizione su Corea del Sud e Taiwan però è cauta: Lombard Odier ora le considera le “meno preferite” fra i mercati emergenti vista la loro esposizione verso gli Stati Uniti e i rischi legati al rallentamento del comparto cloud. Migliora invece la posizione del Brasile (da “least preferred” a “neutral”). Positivo il parere sull’India, legato a vari fattori: una riforma delle tasse in arrivo che dovrebbe spingere i consumi, crescita al 7,8% nel secondo trimestre, bassa inflazione.
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