Attenzione alle onde. In particolare a quelle particolarmente indomabili. Nel bel mezzo del risiko bancario che sta agitando il mondo del credito italiano, il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, ha lanciato un monito sui rischi dovuti ai contraccolpi del grande caos. “I fronti aperti sono molti. Ieri l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha parlato di un far west in corso. Io uso un’altra metafora: in Portogallo, a Nazaré, ci sono onde alte 40 metri. I surfisti le sfidano. Io non vorrei che ci siano alcuni non preparati ad affrontare le grandi onde, che poi un giorno si svegliano e non si trovano neanche più nella propria banca”, ha affermato ai microfoni di Value 24.
“Sarebbe opportuno, come a suo tempo fece Intesa Sanpaolo col gruppo Ubi, favorire incontri e accordi. Perché poi lo scontro produce problemi a livello occupazionale e dirigenziale. Chi perde viene purtroppo azzerato da chi vince”, ha proseguito Sileoni. La preoccupazione della Fabi è chiara: dietro i grandi numeri delle fusioni si nasconde spesso il destino di migliaia di lavoratori e dirigenti bancari. “Ogni gruppo bancario coinvolto nel risiko rappresenta una fetta importante del territorio ed è consolidato da decenni. È giusto evitare che operazioni aggressive creino disastri sociali”, ha osservato al riguardo Sileoni.
Il sindacato è dunque pronto a fare la sua parte. “Il nostro lavoro inizierà un secondo dopo la conclusione delle operazioni straordinarie. Ci sono procedure contrattuali, c’è il contratto nazionale che garantisce i lavoratori e c’è lo statuto dei lavoratori che integra in modo significativo il contratto. Affronteremo confronti con i gruppi bancari, come sempre fatto”, ha spiegato Sileoni.
Il segretario generale Fabi non ha nascosto le difficoltà storiche legate a ogni fusione: “Quando due banche si uniscono, si crea una sovrapposizione inevitabile di sportelli, direzioni generali, strutture informatiche. E la storia insegna che questo produce esuberi”. Ma Sileoni rivendica con orgoglio un primato italiano: “L’Italia è l’unica nazione in Europa che ha evitato i licenziamenti nel settore bancario. Negli ultimi 12 anni, nel resto d’Europa sono stati persi 400mila posti di lavoro. In Italia, con un sindacato forte e leggi che permettono di concertare soluzioni, le persone sono uscite con prepensionamenti volontari. Mai un licenziamento”.
Infine, un dato positivo: “A fronte di 90.000 uscite volontarie, sono stati assunti 45.000 giovani under 35. Abbiamo garantito così un importante ricambio generazionale”.
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