Francesco Gaetano Caltagirone, l’ad di Luxottica e Delfin, Francesco Milleri, e l’amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio, sono indagati dalla Procura di Milano con le ipotesi di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza per la scalata di Mps a Mediobanca. Sono in corso in queste ore attività del Nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza coordinato dai pm Giovanni Polizzi e Luca Gaglio con l’aggiunto Roberto Pellicano.
L’iscrizione sul registro degli indagati sarebbe avvenuta mesi fa nell’inchiesta sul risiko bancario che riguarda un doppio filone: la cessione di quote di Mps da parte del Mef e la successiva Offerta pubblica di scambio con cui Mps ha acquisito il controllo, tra marzo e gennaio 2025, dell’istituto di Piazzetta Cuccia.
Le indagini
Secondo l’accusa, i tre indagati avrebbero concordato in modo irregolare, con accordi non dichiarati al mercato, la scalata a Mediobanca, avvenuta tra gennaio e ottobre. Da qui le accuse di manipolazione del mercato e ostacolo alle autorità di vigilanza di Consob e Bce.
La risposta di Mps
Mps in una nota ha dichiarato di “aver ricevuto la notifica da parte della Procura della Repubblica di Milano di un decreto di perquisizione” e che “in tale contesto è stato notificato un avviso di garanzia al dottor Luigi Lovaglio in qualità di amministratore delegato”. “Le ipotesi di reato indicate nel documento – prosegue la nota – fanno riferimento all’ostacolo alle funzioni di vigilanza ed alla manipolazione di mercato”. Mps afferma di essere “confidente di poter fornire tutti gli elementi a chiarimento della correttezza del proprio operato e manifesta piena fiducia nelle Autorità competenti, a cui conferma completa collaborazione”.
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