I sindacati Fabi e Unisin sono in campo per i dipendenti del Banco Bpm e auspicano il mantenimento dell’autonomia del gruppo di piazza Meda.
“Le notizie su operazioni societarie che si rincorrono creano confusione e disorientamento. Noi difendiamo i livelli occupazionali, la professionalità, i percorsi di crescita, la dignità dei dipendenti, la qualità della vita e del lavoro“, sottolineano i due sindacati dei bancari in un comunicato dei coordinamenti aziendali. “In questi ultimi mesi, durante i quali nel nostro sistema si sono rincorse giornalmente notizie di operazioni societarie tra banche, che creano non poca confusione e disorientamento non solo ai mercati, ma soprattutto alle lavoratrici e ai lavoratori, la Fabi e la Unisin del gruppo Banco Bpm intendono sottolineare che auspicano il mantenimento della autonomia del gruppo, la conseguente difesa della professionalità, dei livelli occupazionali, dei percorsi di crescita, della qualità della vita e del lavoro dei 20.000 dipendenti“, viene aggiunto. Ricordando che l’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha costruito negli anni “una storia bancaria importante, che merita rispetto, grazie soprattutto alle capacità e all’abnegazione delle sue risorse, del suo ad e dell’intero cda” e “questa storia va preservata e valorizzata ad ogni costo”.
I due sindacati sono dunque in campo “affinché vengano adeguatamente riconosciuti l’impegno, il lavoro e le garanzie sindacali che hanno sempre assicurato la crescita e la serenità di tanti validi colleghi che hanno contribuito allo sviluppo di un’azienda che rappresenta ancora oggi il terzo maggior gruppo bancario italiano“.
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