La settimana sui mercati è iniziata con il botto e proseguirà a ritmo intenso, considerati i vari eventi e dati macro in calendario nei prossimi giorni. Questa mattina le Borse festeggiano il raggiungimento di un accordo di massima tra Europa e Stati Uniti sui dazi, sulla falsa riga di quanto siglato la settimana scorsa con il Giappone. La reazione vede una partenza in positivo per l’azionario, mentre scendono i rendimenti; a dimostrazione che l’accordo non sembra aver completamente soddisfatto gli operatori. “L’accordo – commentano oggi gli esperti del team strategy di Mps – sicuramente rappresenta un elemento che elimina un fattore di incertezza, però rimangono ancora alcuni punti dell’intesa che risultano irrisolti, quindi le discussioni rimarranno probabilmente ancora aperte nelle prossime settimane.
Guardando alla settimana, sarà probabilmente la più ricca da diverso tempo. Tra gli appuntamenti più importanti la pubblicazione del Pil relativo al secondo trimestre di Stati Uniti ed Eurozona, oltre che l’inflazione nella zona euro. Animato anche il fronte societario con i conti trimestrali delle Big del settore tech: Meta, Microsoft, Apple e Amazon. Gli eventi di maggiore rilevanza saranno, però, la riunione Fed e i dati sul mercato del lavoro americano.
Dazi in primo piano
L’accordo raggiunto nel fine settimana prevede:
1) dazi del 15% su tutti i prodotti incluse le auto;
2) impegno della Ue su 600 miliardi di dollari di investimenti negli Usa e ad acquistare beni energetici per 750 miliardi di dollari;
3) esenzione totale dei dazi per alcuni “prodotti strategici” quali aeromobili e i relativi componenti, alcuni prodotti chimici, alcuni prodotti agricoli, risorse naturali e materie prime essenziali.
La reazione dei listini europei in avvio è stata positiva, anche se piuttosto modesta, sostenuta dai settori più sensibili al commercio con gli Stati Uniti. A Piazza Affari brilla soprattutto Stmicroelectronics, ma anche il comparto bancario avanza compatto. Una risposta che riflette l’allentamento del rischio sistemico su crescita e commercio, e la rinnovata solidità degli scambi transatlantici.
Ma il segnale più chiaro arriva da chi resta indietro. La difesa è oggi la grande penalizzata. Leonardo in Italia, Thales in Francia e Rheinmetall in Germania guidano i ribassi nei rispettivi listini. L’impegno europeo ad acquistare armamenti americani per 150 miliardi di dollari viene interpretato come un freno alla competitività dell’industria continentale.
“L’Europa ha accettato una penalizzazione strutturale in cambio di stabilità”, è il commento di Gabriel Debach, market analyst di eToro, secondo il quale i 600 miliardi di dollari in investimenti promessi dagli europei e i 150 miliardi in acquisti di energia e armamenti statunitensi non sono uno stimolo alla cooperazione: sono una tassa d’accesso. “Trump ha ottenuto qualcosa che nessuno prima era riuscito a imporre: un impegno di spesa e di presenza industriale europea negli Usa non condizionato da contropartite tariffarie, ma da minacce di escalation. Il commercio come leva geopolitica, non come strumento di cooperazione. Un cambio di paradigma che non riguarda solo Bruxelles”.
La settimana della Fed
Salvo sorprese e novità, l’attenzione del mercato si sposterà progressivamente dai dazi alle banche centrali, perché dopo la Bce di settimana scorsa, gli occhi saranno rivolti alla Fed che mercoledì annuncerà la sua decisione di politica monetaria. Anche in questo caso, non sono attesi cambiamenti ai tassi, ma sarà importante seguire la conferenza stampa del governatore Jerome Powell per valutare se aprirà le porte ad un taglio a settembre.
Focus su Pil e inflazione Eurozona, mercato del lavoro Usa
Ma l’agenda sarà fitta anche di importanti dati macro. Mercoledì 30 luglio, verrà pubblicata la prima stima sul Pil relativo al secondo trimestre dell’Eurozona e degli Stati Uniti. L’attenzione sarà rivolta soprattutto alla crescita della zona euro perché secondo le attese degli analisti potrebbe vedere una variazione trimestrale negativa.
Sempre questa settimana è prevista anche la pubblicazione del dato sull’inflazione dell’Eurozona, venerdì 1 agosto. Lo stesso giorno verrà diffuso anche il rapporto sul lavoro negli Stati Uniti. Sul lavoro americano, il mercato si aspetta un tasso di disoccupazione in aumento.
Trimestrali tech Usa in arrivo
Anche il fronte societario sarà animato e ricco di appuntamenti importanti, perché entra nel clou la stagione delle trimestrali, con le principali società tech Usa che pubblicheranno i conti. Tra questi, Microsoft, Meta, Apple e Amazon.
Ma le trimestrali riguarderanno da vicino anche Piazza Affari, con diverse quotate chiamate ad alzare i conti. Tra queste Enel, Intesa Sanpaolo e Ferrari.
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