L’equinozio dà il via a questa nuova settimana e anche i mercati sembrano entrare in una nuova fase: archiviata la decisione della Fed, l’attenzione si sposta nuovamente sui dati, chiamati a fare da bussola in un contesto di incertezza globale. Domani vedremo gli indici Pmi di settembre delle principali economie e venerdì avremo l’inflazione Pce degli Stati Uniti. Un gran numero di membri Fed interverrà dopo il meeting della scorsa settimana; tra questi ci sarà anche il governatore Jerome Powell (domani) che in tutta probabilità ribadirà i concetti espressi nella conferenza stampa post-riunione di mercoledì scorso. Ci sarà anche un buon numero di interventi di membri Bce (oggi Lane e Nagel) ma, visto il quadro in area euro al momento, è difficile che emergano elementi di interesse per il mercato.
Un mercato che è reduce da nuovi record a Wall Street, con il settore tecnologico che continua ad essere il leader. L’S&P 500 ha aggiornato venerdì, per la ventisettesima volta quest’anno, i propri massimi, mentre il Russell 2000 ha rotto giovedì il tetto che lo imprigionava da quattro anni.
“A differenza degli Usa, le prospettive di utili delle aziende dell’Eurozona sono molto più incerte, e una conferma ci ciò è giunta venerdì da Porsche e Volkswagen che hanno tagliato l’outlook per quest’anno. – commenta oggi il team market strategy di Mps – Queste indicazioni stanno pesando questa mattina all’apertura sui mercati del vecchio continente”.
Nel frattempo, in area euro, l’Italia è stata promossa da Fitch con un upgrade del rating a BBB+ da BBB con outlook stabile. L’agenzia ha citato il contesto di stabilità politica e la fiducia nel percorso di risanamento dei conti pubblici. Si ricorda che, tra ottobre e novembre, sono attesi anche i giudizi di S&P, Moody’s e Dbrs. Alla promozione dell’Italia è seguita un’altra bocciatura per la Francia. Venerdì Dbrs ha, infatti, declassato il rating francese (AA da AA high, con outlook stabile), in linea con quanto già fatto da Fitch. Il difficile contesto politico francese penalizza, difatti, la fiducia nel risanamento dei conti pubblici. La decisione delle due agenzie, ampiamente attesa, non ha però avuto effetti rilevanti sui rendimenti.
Dati macro in primo piano
Osservati speciali saranno gli indici Pmi delle principali economie di settembre, in uscita domani, attesi in leggero aumento in Eurozona, mentre negli Stati Uniti sarà interessante vedere se ci saranno sorprese alla luce della recente debolezza.
Negli Stati Uniti i riflettori si concentrano su consumi e inflazione. Dopo le vendite al dettaglio solide di agosto, sarà la coppia reddito e spesa personale, attesa per venerdì, a misurare la resilienza della domanda, con attese di crescita rispettivamente dello 0,3 e dello 0,5 per cento. Ma il test cruciale sarà quello dell’indice Pce, che dirà molto sulla traiettoria dei prezzi e sull’equilibrio che la Fed dovrà mantenere tra sostegno all’economia e credibilità nella lotta all’inflazione.
Discorso Powell
Domani è previsto l’intervento di Powell sull’outlook economico, nel quale molto probabilmente ripeterà quanto già detto nella conferenza stampa post-riunione. Oggi sarà anche interessante seguire l’intervento di Miran, da poco all’interno del board Fed e nominato da Trump), unico membro che nella riunione di settembre ha votato per un taglio da 50 punti base.
Mps su Mediobanca
Si ricorda infine che oggi si chiude la riapertura dell’ offerta di Mps su Mediobanca. Con la chiusura si saprà a quanto sarà effettivamente arrivata Siena su Piazzetta Cuccia, finora oltre il 70%.
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