La settimana che prende il via oggi si apre su una nota positiva per i mercati, proseguendo il recupero visto venerdì, quando una serie di sviluppi hanno fatto scivolare in secondo piano i timori sul private credit d’Oltreoceano. In particolare, le tre banche regionali statunitensi, che hanno riportato venerdì, hanno mostrato accantonamenti per perdite su crediti inferiori alle attese. Tra oggi e domani si avranno le due protagoniste del recente episodio (Zions Bancorp e Western Alliance Bancorp) che aggiungeranno elementi utili per capire quanto diffuso può essere il problema.
Sviluppi positivi anche sul fronte Usa-Cina, con commenti distensivi del presidente Donald Trump e un incontro previsto nei prossimi giorni tra il Segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, e il vice-premier cinese, He Lifeng, in preparazione dell’incontro Trump-Xi a fine mese, che si attende venga confermato.
Nel frattempo, lo shutdown delle attività governative americane è arrivato al ventesimo giorno (solo due episodi più lunghi nella storia) e non ci sono novità su una risoluzione. Nonostante questo, il calendario macro tornerà questa settimana a scandire il battito dei mercati.
L’inflazione degli Stati Uniti in vista della Fed
A dominare l’agenda macro di questa ottava è l’inflazione degli Stati Uniti relativa al mese di settembre, la cui pubblicazione era prevista settimana scorsa ma è slittata a venerdì 24 a causa dello shutdown ancora in corso negli Stati Uniti. Il mercato si aspetta un indice dei prezzi al cosumo al +3,1 % annuo e un core stabile. L’indicazione fornirà importanti variabili alla Federal Reserve in vista della riunione del 29 ottobre dove un taglio dei tassi da 25 punti base sembra certo. “Sarà la bussola con cui gli operatori cercheranno di capire se i due tagli attesi dalla Fed entro fine anno restano credibili o diventano solo desiderio”, ha sottolineato Gabriel Debach, market analyst di eToro.
Trimestrali a Wall Street e anche a Piazza Affari
Attenzione anche alla stagione delle trimestrali, che questa settimana entrerà nel vivo a Wall Street, con i risultati di Netflix e Tesla, ma prenderà il via anche in Europa e a Piazza Affari. Per quanto riguarda Oltreoceano, domani toccherà a Netflix, il titolo che misura l’umore dei consumi digitali, mentre mercoledì sarà il turno di Tesla. Nello stesso arco di giorni sfileranno tra gli altri Coca-Cola, General Motors, Ibm, Intel e Ford.
A Milano tocca ai pesi massimi: UniCredit, Saipem e STMicroelectronics (il 22) ed Eni (il 23). Quattro trimestrali che attraversano finanza, energia e tecnologia e che offriranno un ritratto utile del corporate Italy.
Al via in Cina il plenum per il piano economico
Intanto oggi in Cina è iniziata la riunione plenaria del Partito Comunista che si concluderà il 23 ottobre. L’evento è importante perché si discute del nuovo piano economico quinquennale, che a sua volta avrà effetti sulle politiche monetarie e fiscali del paese nel medio termine. “Il nuovo piano – ha commentato Debach – sarà particolarmente importante perché si inserisce nella visione strategica al 2035, quando la Cina punta a portare il reddito pro capite nella fascia dei Paesi sviluppati e a raggiungere progressi decisivi nelle tecnologie chiave”.
Pechino si prepara a concentrare risorse su ricerca e sviluppo, infrastrutture, capitale umano e innovazione industriale, più che su nuovi stimoli fiscali di breve periodo. Le aspettative sul Plenum restano misurate: non ci si attendono sorprese tattiche, ma una riaffermazione del ruolo centrale della tecnologia e della gradualità del riequilibrio economico. Le proposte, attese per il 27 ottobre, offriranno una prima cornice, mentre le cifre ufficiali arriveranno solo a marzo 2026, in occasione del Congresso Nazionale del Popolo.
Attesa per il giudizio di Moody’s sulla Francia
Dopo il downgrade a sorpresa di S&P (A+ da AA-) che ha citato l’elevata incertezza sul bilancio, la Francia ha perso la AA da due delle principali agenzie (insieme a Fitch) in poco più di un mese, facendo salire l’attesa per il giudizio di Moody’s, in agenda venerdì. Al momento l’agenzia ha un rating Aa3 con outlook negativo, e secondo il mercato ci sarebbero le condizioni per seguire le altre due agenzie. Intanto lo spread con il Bund si allarga, i costi di finanziamento crescono, e l’Europa osserva la propria seconda economia entrare in quello che potremmo definire un inverno fiscale.
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